Fascetti su Lazio-Torino: "Klose e Cerci assenze importanti, sarà un match equilibrato"

17.04.2014 07:19 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Fascetti su Lazio-Torino: "Klose e Cerci assenze importanti, sarà un match equilibrato"
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Ai microfoni de Il Corriere dello Sport, Eugenio Fascetti ha rilasciato una lunga intervista in qualità di doppio ex di Lazio e Torino. Ve la riproponiamo di seguito. 

Eugenio Fascetti, come stanno le due squadre?

"Il Torino è giustamente in piena euforia, soprattutto perché quando vinci come domenica scorsa, con due gol da cineteca in zona Cesarini, vuol dire che ci credi e ti dà ancor più morale. La Lazio ha perso immeritatamente a Napoli, giocando una partita non bella ma determinata. Assenze importanti, quelle di Klose e Cerci, che si bilanciano come importanza. Immobile è fantastico e ha trovato un allenatore che lo sa sfruttare, ha il morale alto, tenta e gli riesce tutto. Il Torino è un bel gruppo e le squadre di Ventura giocano bene. La Lazio ha Candreva in grande forma e notevole determinazione e Keita, se ci sarà, in grado di fare la differenza. Sarà una partita tosta ed equilibrata".

Quindi, le squadre tengono all’Europa League?

"Ci mancherebbe. Intanto non è una coppetta. E poi, soprattutto il Torino, ha un posto ben preciso nella storia e un nome da difendere. Non si può rifiutare una vetrina internazionale. Altrimenti andiamo in campo per perdere e il calcio va a farsi benedire. Prendete a esempio il Chelsea: lo scorso anno, da campione in carica, fu eliminato nel girone di qualificazione, eppure partecipò all’Europa League con il massimo impegno, vincendola e dimostrando grande sportività".

Del suo Torino, che ricordo ha?

"Bellissimo. Un signor gruppo, nato da una circostanza poco felice, cioè una retrocessione. Borsano, grande presidente e anche i tifosi mi apprezzarono sempre. Fu una cavalcata trionfale, quella stagione, con una squadra che in serie B ci stava stretta e infatti dopo due anni andò addirittura in finale di Coppa Uefa. Solo uno, che non nomino (il dg Casasco) mi vedeva male, si vede che non eravamo fatti l’uno per l’altro. Ma si capisce, voleva fare la squadra lui".

Quindi il vero Torino esiste ancora?

"Ma certo, basta una serie di risultati e tornerà quello di prima. Mi spiacerebbe solo che separassero i due attaccanti. Se non sarà così, potrà tornare tra le prime quattro-cinque squadre d’Italia. Ha sempre un nome importante da difendere".

Di Ventura ha detto. E gli altri nuovi, Garcia e Seedorf? E del suo corregionale Mazzarri, in difficoltà?

"Di Ventura aggiungo che è stato il primo a schierare una difesa a tre nel Venezia, con Mariani regista avanzato. Di Garcia dico che non lo conoscevo e che è una bella sorpresa. E’ lucido, vede il calcio in molte maniere, sfrutta gli spazi per il contropiede, ma è anche duttile e soprattutto non fissato a senso unico su un modo solo di giocare. Di Mazzarri dico che non ha mai sbagliato un anno. Probabilmente all’Inter c’erano problemi inaspettati. Ma bisogna dargli tempo. Seedorf? Io parlavo di allenatori. Riparliamone quando lo sarà e magari anche bravissimo".

La Lazio, oltre al Toro e alle assenze, ha un ostacolo in più, i propri tifosi.

"Qualcosa si è rotto tra le due parti. Qualcosa che noi non conosciamo bene. Certo la colpa non è di una parte sola. E certo, per come li ho conosciuti io, che i tifosi della Lazio sono davvero tanta roba".