Felipe da urlo! Anderson illumina Lazio-Perugia e oscura la tensione sugli spalti

Pubblicato ieri alle 17.50
27.07.2014 07:25 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito/Andrea Centogambe/Giorgia Baldinacci - Lalaziosiamonoi.it
Felipe da urlo! Anderson illumina Lazio-Perugia e oscura la tensione sugli spalti
© foto di Lalaziosiamonoi.it

AURONZO DI CADORE - Si prende la scena nell’ultimo giorno di ritiro. Felipe Anderson illumina Lazio-Perugia, è il suo pomeriggio. Vuole prendersi l'intera posta, la prossima stagione. I tifosi se ne accorgono, gli rendono onore durante e dopo la partita. Finisce 3-0, Ledesma (su rigore), Novaretti e il brasiliano firmano il successo biancoceleste. Assist, gol e soprattutto la giusta convinzione. Pioli sorride, non l’aveva mai visto così brillante. Eppure prima del fischio d’inizio qualcuno ha provato a oscurare la sua prestazione. Non ci sono riusciti. Si gioca in un brutto clima, la pioggia c'entra poco o nulla. Un match che per le tifoserie è tutto fuorché un'amichevole. Non servivano dei luminari per capirlo. Attimi di tensione prima del fischio d'inizio, i carabinieri evitano il contatto tra le parti con una carica d'alleggerimento. Per fortuna torna la calma e la partita può iniziare.

LE FORMAZIONI - Pioli schiera la Lazio titolare (considerando i giocatori a disposizione ad Auronzo): 4-3-3 con Marchetti in porta, Basta, Cana, Novaretti e Radu in difesa, Cataldi, Ledesma e Braafheid (schierato mezzala di sinistra) a centrocampo, Felipe Anderson, Mauri e Keita a formare il tridente avanzato. Stesso modulo anche per il Perugia di Camplone: Provedel tra i pali, Del Prete, Comotto, Rossi e Franco dietro, Gomez Ribeiro con gli ex romanisti Taddei e Verre in mediana, Fazzi, Falcinelli e Ayres in attacco.

PRIMO TEMPO - Il campo è pesante, il diluvio che si è abbattuto in mattinata ha lasciato il segno sul terreno di gioco. La Lazio prova lo stesso a fare la partita. Ci riesce pure, va in vantaggio dopo appena 8 minuti. Mauri viene steso in area da Fazzi, l'arbitro Chiffi decreta il calcio di rigore. Ledesma incrocia il tiro e rompe la maledizione dagli undici metri (Keita e lo stesso italo-argentino avevano sbagliato un penalty nelle amichevoli precedenti). Al 19’ il primo spunto di Felipe Anderson, che scatta sul filo del fuorigioco, salta Provedel, ma non riesce a spingere il pallone in rete per il ritorno disperato di Rossi. La squadra di Pioli è messa bene in campo, Ledesma fa muro davanti alla difesa e imposta in modo ordinato la manovra. Cataldi e Braafheid si muovono ai suoi lati e accompagnano puntualmente gli attaccanti. Al 26’ si accende Keita: pezzo di bravura sulla trequarti, lo spagnolo viene rincorso da metà Perugia e al limite dell’area inventa un filtrante geniale per Cataldi. Il servizio è leggermente lungo, Provedel è attento e anticipa l’incursione in uscita. Ma è Felipe Anderson il più ispirato: prima scambia con Cataldi, il cui tiro a giro finisce sul fondo, poi irride Franco con un dribbling e assist con tunnel annesso. Il raddoppio è maturo, arriva al 33’: corner di Ledesma, Novaretti brucia il diretto avversario sul primo palo e infila in porta con un colpo di testa preciso. Al 40’ la sorpresa: l’arbitro Chiffi manda le due squadre negli spogliatoi, si conclude la prima frazione di gioco. Ad Auronzo i tempi hanno una durata diversa.

SECONDO TEMPO - Pioli non cambia niente, manda in campo gli stessi undici. Cinque sostituzioni invece per mister Camplone: dentro Koprivec, Coldaniga, Carcione, Nicco, Mazzeo e Parigini, fuori Provedel, Comotto, Gomez Ribeiro, Taddei, Falcinelli e Ayres (infortunato). La ripresa inizia da dove era finito il primo tempo: Anderson fugge in profondità, la sua conclusione colpisce l’esterno della rete. L’ex Santos non fa sconti, ridicolizza tutti, sembra volare rispetto a tutti gli altri. E al 64’ trova il meritato gol: Tounkara, subentrato a un acciaccato Keita (botta al torace), mette in mezzo dalla destra, Koprivec si supera sul tiro ravvicinato di Mauri. La respinta del portiere arriva sui piedi di Felipe, che si alza la palla e di interno la mette sotto l’incrocio dei pali. Una precisione che è difficile immaginare persino con le mani. Continua il walzer delle sostituzioni: Lo Porto, Musto e Zanchi entrano per Del Prete, Franco e Fazzi, Minala prende il posto di Braafheid. Gli ultimi sussulti sono un tentativo di Mauri e le continue giocate di Felipe Anderson. C'è tempo anche per la prima vera parata di Marchetti sul sinistro dai 25 metri di Mazzeo. Dopo 80 minuti Chiffi manda in archivio la partita e il ritiro ad Auronzo della Lazio.