G. Di Marzio: "Lazio più forte della Roma, ma attenzione al Cagliari!"

Al termine dell’amichevole di lusso di questa sera, gli azzurri faranno rientro nei rispettivi club per il rush finale di campionato. In casa Lazio, l’obiettivo resta sempre quello di mantenere il ritmo d’alta quota e provare ad insidiare la Roma al secondo posto. Per fare il punto sul momento dei biancocelesti è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 Gianni Di Marzio, ex tecnico di Napoli e Catanzaro e attuale consulente di mercato del QPR: “È il momento migliore per confermare lo spettacolo della Lazio. Sia con il Cagliari che con l’Empoli la squadra dovrà dimostrare le sue caratteristiche migliori. Ritengo che finora la squadra abbia sempre avuto soluzioni alternative ed inventive.Deve continuare a dimostrare la propria grandezza, di fronte ha un calendario sulla carta abbordabile”.

Che Lazio si aspetta dopo questa sosta di Campionato?

“La squadra contro il Cagliari dovrà giocare molto sull’ agonismo. Il Cagliari è una squadra che deve essere presa con le distanze. Zeman ha preso sicurezza, ha apportato le dovute modifiche e dato convinzione ai propri giocatori. La Lazio ora è in splendida forma, ma dovrà stare attenta a non sottovalutare le prossime partite”.

I biancocelesti si giocano il secondo posto con la Roma, secondo lei possono subire pressioni?

“A mio avviso le pressioni possono sentirle più i giocatori della Roma che della Lazio. La Roma nelle ultime 10 partite ne a vinte solo 2, ha fatto molti pareggi ed è in fase calante. La Lazio oggi è più forte, deve esserne consapevole, può vincere sia con la Roma che con il Napoli in Coppa Italia”.

Se fosse in Pioli, con il Cagliari metterebbe in campo gli atleti migliori o opterebbe per il turn over?

“Personalmente non sono per i turnover, anche se dipende sempre dalla qualità che riesci a mettere in campo”.

Per la sfida di questa sera contro l'Inghilterra, Conte ha scelto Parolo...

“Parolo è un ottimo giocatore. Connette bene qualità e quantità. È un atleta molto serio, tutti i giovani dovrebbero prendere esempio da lui, è un professionista, sa cosa fare e come integrarsi negli schemi dell’allenatore”.

E su Felipe Anderson?

“È giusto non caricare di responsabilità Felipe Anderson. Il ragazzo è un talento in crescita, farà molta strada”.