Giannichedda: "Decisi io di rimanere alla Lazio, fu un dovere morale. Lotito fece una magia"

Pubblicato il 13-03 alle 17.20
14.03.2018 07:15 di Annalisa Cesaretti Twitter:    vedi letture
Fonte: Dal nostro inviato Valerio De Benedetti - Lalaziosiamonoi.it
Giannichedda: "Decisi io di rimanere alla Lazio, fu un dovere morale. Lotito fece una magia"
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© foto di Federico Gaetano

L'ex biancoceleste Giuliano Giannichedda si è aggiunto agli ospiti che hanno preso parola durante la lezione "Il calciomercato, prontuario per l'avvocato/procuratore sportivo" che si sta svolgendo presso l'Università Europea di Roma. L'ex biancoceleste ha raccontato l'esperienza vissuta alla Lazio ai tempi dell'arrivo del presidente Lotito. Prima però ha scherzato con l'ex compagno Fiore: "Stefano ha smesso perchè ho lasciato io. Abbiamo fatto Udinese insieme, Lazio insieme poi lui è andato al Valencia, a causa dei debiti per Mendieta che il presidente doveva pagare, e ci siamo divisi (ride ndr). Io invece ho smesso perchè non ce la facevo più". Poi ha aggiunto: "Il mio procuratore è stato Franco Zavaglia, ed è sempre stato lui. Lotito ha fatto una magia salvando la Lazio. Io sono stato uno dei pochi a rimanere, quasi tutti gli altri andarono via. Lo sentivo come un dovere morale. Volevo aiutare il presidente e la Lazio a crescere. Poi dopo feci una scelta diversa, che fu quella di andare via e andare alla Juventus per provare a vincere lo scudetto e la Coppa Campioni, ma è stata una scelta mia che il presidente Lotito aveva rispettato".