Il 26 maggio di Biava: "Per me vale uno scudetto! Eravamo più forti, non potevamo sbagliare"

26.05.2016 19:41 di Benedetta Orefice Twitter:    vedi letture
Fonte: Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
Il 26 maggio di Biava: "Per me vale uno scudetto! Eravamo più forti, non potevamo sbagliare"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

26 maggio 2013. Basta questa semplice data per far tornare ai tifosi della Lazio i brividi. Una pagina di storia indelebile, una vittoria che resterà per sempre impressa negli annali biancocelesti. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, Giuseppe Biava, che quel giorno guidava la difesa laziale, si è lasciato andare ai ricordi: “Sono passati tre anni ma sembra ieri. Quanto pagherei per tornare al minuto del gol di Lulic e anche al triplice fischio, la gioia era immensa. Quando siamo scesi in campo eravamo consapevoli di essere superiori alla Roma. Venivamo da un periodo non brillante, in campionato avevamo stentato ma durante la partita non siamo quasi mai andati in difficoltà. C’è stata solo un’azione su una punizione di Totti. Sapevamo che prima o poi avremmo segnato e avremmo vinto. Per fortuna non ci sbagliavamo e così è andata. Ho visto la partita un sacco di volte, l’abbiamo sicuramente meritata. Come sintetizzare quel giorno in tre parole? Tensione, consapevolezza e gioia. La tensione che c’era prima della partita e durante la settimana, la consapevolezza di essere superiori e l’esplosione di gioia finale”.

LA CAVALCATA - Tanti ricordi anche sulla cavalcata che ha portato al successo. Dal gol di Ciani alla semifinale con la Juventus: “Ricordate il gol che si è mangiata la Juventus dopo il gol di Sergio in semifinale con la Juve (ride, ndr)? E’ stata una bella cavalcata, siamo stati anche fortunati con il gol di Ciani. Tutti i segnali precedenti erano sicuramente positivi! Vincere in semifinale contro la Juventus ci ha dato tanta carica, poi quando arrivi in finale con la Roma la carica ce l’hai per forza. Sapevamo quant’era importante per noi, per la società e soprattutto per i tifosi che vivono il derby sempre. E’ stato il mio primo e unico trofeo a livello nazionale ma vale come averne vinti 100. E’ stato il mio scudetto! Chi non ha giocato lo sentivi partecipe, da dentro il campo sentivamo quelli che non giocavano da fuori. Sapevamo quanto era importante per la gente laziale questa partita, non potevamo sbagliarla. Il ritiro di Norcia è stata un’ottima decisione della società, è lì che abbiamo costruito la vittoria. Finale? All’inizio non sapevamo se fosse meglio affrontare la Roma o l’Inter. Sicuramente con i nerazzurri sarebbe stata una gara meno tesa. Con la Roma potevi diventare eroe o avere una grandissima delusione. Quando è capitata la Roma abbiamo capito che non potevamo sbagliare, dovevamo solo vincere”.

E’ QUI LA FESTA -  Alla fine abbiamo festeggiato tutti, era impossibile trattenere una gioia così. Abbiamo festeggiato per giorni, anche a Bergamo quando sono tornato a casa mia si festeggiava! Io personalmente festeggiai anche nei giorni successivi perché rinnovai di un altro anno con la Lazio. Il ricordo più bello? Quando siamo partiti con il pullman scoperto, c’era un sacco di gente, è stato un momento davvero bello. Vedere tutto il popolo laziale contento, penso che a tutti noi resterà in mente questa immagine”.