Il Gaucho Morrone punta il dito contro la difesa: "Qualche singolo non all'altezza, bisogna migliorare"

Striscia negativa aperta, due sconfitte consecutive per la Lazio che ne hanno frenato – in parte – gli entusiasmi Champions. Il match dell’Olimpico contro la battistrada Juventus ha certificato la forbice larga che ancora esiste tra le due realtà. Intervenuto sulle frequenze di LazioStyle Radio 89.3, l’ex calciatore ed allenatore della Biancoceleste, Juan Carlos Morrone, ha analizzato il momento no della formazione di Stefano Pioli: “È sempre la solita storia, il reparto arretrato è da migliorare. È una questione di uomini, non di modulo o atteggiamento spregiudicato. Le colpe sono da suddividere tra tutti. L’allenatore se è bravo incide un 15%. Sono i giocatori validi a fare l’allenatore. Il mister può incidere – e molto – sull’aspetto psicologico”. Il momento negativo non è solo della Lazio, sconfitta ad Empoli e falciata dalla truppa di Allegri. Il Gaucho evidenzia un intero panorama nazionale in recessione: “Rispetto agli altri movimenti, il calcio italiano sta vivendo un momento d’involuzione. Lo testimonia il ruolino delle squadre impegnate in Europa. È un momento di sofferenza”. Infine sulla Serie A; c’è chi rischia e chi, secondo l’ex tecnico della Lodigiani, confermerà i gradi di prima della classe: “Quest’anno vedo male il Parma, anche in virtù delle grane societarie. Mi dispiace per il mio amico Leonardi, che è bravissimo nel suo lavoro. Anche il Chievo Verona faticherà per mantenere la categoria, perché le neopromosse hanno approcciato bene, facendo punti. Lo stesso dicasi per il Sassuolo, mentre il Torino è una spanna sopra a queste squadre, nonostante non stia facendo benissimo in campionato. Per lo Scudetto, invece, dico ancora Juventus”.

 

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