IL PRECEDENTE - Lazio-Palermo 2-2: un pareggio spaziale con la stella Chinaglia

22.11.2015 10:00 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Palermo 2-2: un pareggio spaziale con la stella Chinaglia

Concentrati sull’obiettivo. La Lazio dopo la sosta trova il Palermo sulla strada della riscossa. I rosanero sono carichi e pronti dopo il cambio panchina. Via Iachini, dentro Ballardini, che vuole giocare un brutto scherzo alla sua ex squadra. I biancocelesti cercano di ripartire dall’Olimpico, il teatro giusto che fino ad ora ha portato bene. Vincere, all’occorrenza convincere. Non come quella volta...

L’OR(B)ITA SBAGLIATA - 14 novembre 1971. È un autunno mite a Roma. In quella domenica ecco sui maggiori quotidiani del Paese le immagini da Marte. La sonda Mariner 9, scatta e archivia informazioni inedite sul Pianeta Rosso. Sono foto del tutto nuove: si vedono crateri di vulcani, canali dove una volta c’era acqua, il Polo Sud fatto di ghiaccio secco. Certo il bianco e nero lascia immaginare molto. Le precedenti sonde però non avevano scoperto granché. 400 milioni di chilometri, missione compiuta della NASA. Quella della Lazio invece è in pieno svolgimento. L’orbita è sbagliata: la squadra di Maestrelli naviga in Serie B. All’Olimpico arriva il Palermo, una squadra tosta e ben attrezza. Tra le fila laziali mancano Fortunato, Martini e Moschino. Il centrocampo infatti fatica. Ma al 18’ da calcio d’angolo Massa con il ginocchio la mette in rete. I siciliani non mollano. Sono allenati da Benigno De Grandi. Lo chiamano tutti Ninetto, ma anche Fiordaliso per la sua eleganza. Classe 1924 da Salsomaggiore Terme ormai trapiantato sull'isola. Prima era un centrocampista con grande tecnica, poi un allenatore attento e molto capace. Al Milan Gianni Brera lo chiama il quarto svedese, visto che gioca con i più famosi Gren, Nordahl e Liedholm. Palermo diventa la sua seconda casa ottenendo ottimi risultati mentre è in panchina. In quel particolare match ha messo dentro Edy Reja che dispensa palloni a destra e a sinistra. Il pareggio arriva ad inizio ripresa, quando Polentes decide di stendere in area Troja. Ferrari dal dischetto non sbaglia. L’Olimpico urla e si sbraccia, perché vede giocatori poco motivati. Ci pensa Branzoni a regalare speranza ai biancocelesti, concedendo un rigore su Addondanza. Chinaglia non sbaglia, è di nuovo vantaggio. L'attaccante è il vero trascinatore. Ma le forze sono poche, e ancora Ferrari a quindici dalla fine porta il risultato finale sul 2 a 2. Anzi, la Lazio rischia anche di perderla quella partita. Ma al triplice fischio finale ogni pericolo è passato. Un passo indietro, ma non letale. Maestrelli in quella stagione riporta la squadra in Serie A. La giusta orbita, la giusta dimensione per degli uomini che poi diventeranno leggenda qualche anno dopo.

"Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose”.
Woody Allen.

Il consiglio musicale: Life on Mars? - David Bowie (Album: Hunky Dory, 1973. RCA Records).