Jeda: "Che partita quell'1-4 contro la Lazio! Cagliari, occhio all'attacco biancoceleste"

25.10.2016 17:06 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Jeda: "Che partita quell'1-4 contro la Lazio! Cagliari, occhio all'attacco biancoceleste"
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© foto di Giovanni Evangelista/TuttoLegaPro.com

Due anni a Cagliari, poi un lungo peregrinaggio che lo ha portato, sei anni dopo, a vestire la maglia del Seregno, club stanziato in provincia di Monza militante in serie D. Jeda Capucho Neves è qui che ha trovato la sua dimensione, dopo aver indossato la maglia dei rossoblù allenati da Ballardini. L'ex attaccante dei sardi, ai microfoni di news.superscommesse.it, ha presentato la sfida di domani contro la Lazio. Un'avversaria a cui sono legati piacevoli ricordi, per il brasiliano: "Spero che sia una partita spettacolare con parecchi gol. I rossoblù giocano un calcio aperto e senza paura di affrontare nessuna squadra. Quell'1-4 in cui segnai una doppietta? Quella fu una partita molto particolare. I biancocelesti sbagliarono due rigori. Segnarono dopo tre minuti, ma dopo 5 ribaltammo la partita. Azioni da una parte e dall’altra. Un bello spettacolo”. Jeda si aspetta una reazione dopo la sfida contro la Fiorentina: “Non deve fare una partita difensiva. Non ne ha le caratteristiche. Io credo che dimostrerà che ieri è stato un caso. Sono sicuro che ci sarà una reazione caratteriale. Sì, me l’aspetto. Parliamo di una squadra esperta e matura”. La Lazio sfrutterà il suo attacco per impensierire il Cagliari: "Immobile è un giocatore di grande movimento, bravo ad attaccare le profondità e soprattutto sa fare gol. Lui e Belotti saranno il futuro della Nazionale. Contro il Torino, tra l’altro, oltre ad aver fatto una rete meravigliosa, ha dimostrato maturità e rispetto, non esultando dopo esser stato fischiato. Lui ha sempre onorato la maglia del Torino e quindi sinceramente non capisco i fischi. Poi ci sono Anderson, che è ormai una realtà e Keita, un giovane di grande qualità. Riuscire a bloccare le fasce potrebbe essere davvero importante. La Lazio dipende molto dalla loro individualità. Limitarli significherebbe far perdere molto ai biancocelesti”. Inzaghi e Rastelli, due tecnici giovani e italiani: “Io penso che la scuola italiana a livello di allenatori è sempre stata il top. I tecnici giovani avanzeranno sempre più. Il calcio moderno ha bisogno di una mentalità più aperta. Non siamo più nel Medioevo e anche gli allenatori più vecchi si stanno adeguando. Ad esempio, Di Francesco lo ho avuto a Lecce e ho sempre creduto che sarebbe arrivato in alto. Montella sta dimostrando grande qualità. A volte un po’ in Italia ci si sottovaluta. Io, per dire, non ho capito la scelta di De Boer all’Inter. Sono stati messi in evidenza i problemi di comunicazione tra la squadra e il tecnico, che non sa nemmeno la lingua. I neroazzurri hanno una grande rosa, ma la società ha grandi colpe in questa storia. In questo caso è davvero mancata la programmazione. C’erano tanti allenatori italiani, come Prandelli e Pioli. I proprietari hanno cercato il nome straniero, magari per questione di marketing e merchandising. Questo è stato un gravissimo errore e ne pagano le conseguenze”.