Kovacevic: "Mi sento sia laziale che juventino. Milinkovic? Può diventare più forte di Pogba..."

Pubblicato ieri alle 20.51
20.01.2017 07:10 di Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci- Lalaziosiamonoi.it
Kovacevic: "Mi sento sia laziale che juventino. Milinkovic? Può diventare più forte di Pogba..."

Un anno alla Lazio in cui non ha inciso moltissimo: appena sette presenze e zero gol. Ma nel suo passato può vantare un grande numero gol realizzati e grandi prestazioni. Ha giocato sia con i biancocelesti che con la Juventus. Proprio queste due squadre si sfideranno domenica nel lunch match delle 12:30, e per presentare la partita il doppio ex Darko Kovacevic è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia.

Tu ti sei trasferito alla Lazio quando andò via Salas...

"Sì, andai alla Lazio l'anno in cui Salas fu trasferito alla Juventus. Con i bianconeri giocai con grandi giocatori ed alcuni sono ancora amici miei, come Zinedine Zidane. Mi sento più juventino che laziale, anche se sento questi club entrambi i miei".

Che ricordi del tuo periodo in biancocelesti?

"La Juventus aveva grandi giocatori, quando andai alla Lazio era una grande squadra in cui giocavano grandi elementi come Nesta e Stam. C'era la miglior difesa del mondo e per me fu un onore giocare con la Lazio. Peccato non aver fatto bene in Europa, con la squadra che avevamo. Il presidente Cragnotti comprò grandissimi giocatori: Mihajlovic, Couto, Lopez, Mendieta".

Secondo te perché Mendieta non ha reso in biancoceleste?

"Nel mondo del calcio non sai mai dove puoi fare bene: Mendieta è stato il miglior giocatore della Liga per tre anni e in Champions per due anni. Alla Lazio non ha funzionato, nonostante  la società biancoceleste abbia speso tanti soldi per prenderlo. Mendieta con il Valencia era il miglior giocatore in Spagna, il calcio va anche così. Un altro talento impressionante che andò alla Lazio e non rese fu De La Pena, in Italia non ha funzionato. Non giocava alla Lazio. Il calcio a volte è questo".

Ora tu vivi in Grecia...

"In questo momento sono in Serbia, ma vivo in Grecia. Negli ultimi tre anni ho fatto il direttore sportivo dell'Olympiakos.  Il derby? Olympiakos e Panitanikos non si amano molto, durante il derby le tifoserie non stanno mai insieme. Quando si gioca in casa dell'Olympiakos ci sono solo i tifosi biancorossi allo stadio e viceversa. C'è un odio impressionante. Partizan e Stella Rossa? Anche lì c'è un odio incredibile, rispetto a questi due derby quello fra Lazio e Roma è più tranquillo".

Un giudizio su Milinkovic-Savic?

"Milinkovic è un grande giocatore, si tratta di un talento impressionante. Mi sembra che possa diventare uno dei migliori del mondo nel suo ruolo. Ha un talento incredibile, nonostante sia giovane. Mi ricorda Pogba, però può fare ancora meglio perché ha 21 anni. Se continua così potrà valere molti soldi perché ha grande talento. Rinnovo? Se dovesse arrivare un'offerta che la Lazio non può rifiutare lo si vende, io rinnoverei il contratto al calciatore, però se arriva il Manchester City o un grande club che ti mette sul piatto tanti soldi non lo vendi? Fra due anni vedrete che diventerà fra i migliori al mondo e se arrivasse un'offerta la Lazio venderà senza dubbio".

Che calciatori ci consigli da prendere in Grecia?

"I difensori in Grecia sono fra i migliori, basti pensare a Manolas. Papadopulos era fra i migliori, Torosidis era uno dei migliori laterali destri. Mancano i centravanti".

Tu sei primatista di reti con il Real Sociedad...

"Sì, ho segnato in 9 anni 140 gol, alla Lazio non ho segnato purtroppo. Con la Juventus ne ho segnato tanti nonostante giocassi poco. Ho commesso degli errori alla Lazio, avevo davanti Lopez e Crespo. Hernan era un grandissimo giocatore".

Ti aspettavi che Simone Inzaghi facesse così bene?

"Simone era un ottimo giocatore, non immaginavo potesse fare bene anche da allenatore. Ma è bravo".

Un giudizio su Djordjevic?

"Djordjevic ne parlai tre anni fa e lo volevo portare all'Olympiakos. Parlai con lui quando stava al Nantes. Si tratta di un ottimo giocatore, non so perché non renda. Volevo portarlo in Grecia, quando giocava in Francia ed era in scadenza di contratto. Se serve ora al club greco? Non si sa mai. Quando un giocatore non è contento in un club e non sente la fiducia, una soluzione si trova sempre. Se non sente la fiducia è meglio cambiare aria. Magari in un' altra squadra può tornare a esprimersi al meglio, è ancora abbastanza giovane".

Segui ancora la Serie A?

"Seguo il campionato italiano, però preferisco lo spagnolo. Per me, con tutto il rispetto per la Serie A, la Liga è il miglior campionato del mondo, supera anche la Premier League. Quando giocavo io in Italia il campionato italiano era più competitivo di ora. C'erano squadre come il Parma, che era fortissimo. In più Milan, Inter, Roma e Lazio erano competitive".

Chi vince la Liga?

"La Liga la vincerà il mio amico Zidane (ride, ndr)".

Anche Zidane con il Real ha sorpreso...

"Lo sapevo che Zidane avrebbe fatto bene, tutto il mondo spagnolo sapeva che avrebbe allenato il Real Madrid. Si tratta del tecnico perfetto per allenare questa squadra: si tratta di una grandissima persona ed è perfetto per il Real".

Chi era il calciatore più forte quando eri alla Lazio?

"Alessandro Nesta era il migliore centrale nel mondo, forte nell'uno contro uno. Bravissimo nei contrasti, forte tecnicamente. Il migliore senza ogni dubbio. Anche Stam era fortissimo: ma Nesta era rapido, veloce. Aveva tutto". 

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