L'AVVERSARIO - Chievo Verona nella Capitale, aria di casa. Un cliente antipatico nella corsa al secondo posto

26.04.2015 10:14 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti - Lalaziosiamonoi.it
L'AVVERSARIO - Chievo Verona nella Capitale, aria di casa. Un cliente antipatico nella corsa al secondo posto
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© foto di Daniele Buffa/ Image Sport

Chi parla ancora di favola Chievo Verona lo fa senza alcuna cognizione di causa. Blatera al vento. Il sodalizio gialloblù, dall’anno della prima edizione in Serie A targata Del Neri, si è ritagliato il suo spazio vitale nella massima competizione con una indiscutibile continuità. Lavoro sul campo e dietro la scrivania, minuziosità nella scelta di atleti e guide tecniche. Quello di quest’anno – di lavoro – rasenta la perfezione. Palermo, Sassuolo, Empoli, si prendono lodi e copertine. Gioco a tratti spumeggiante, campioncini in erba messi in vetrina. Tutto vero, nulla da obiettare. Eppure per i 36 punti fatti registrare dai clivensi fino a questo momento, pochi squilli di tromba da parte degli addetti ai lavori. Il Chievo ha costruito la sua salvezza nel momento in cui patron Campedelli ha chiamato a dirigere la formazione Rolando Maran, bandiera clivense da giocatore tra il 1986 ed il 1995. Tante lacrime nelle prime 8 giornate: la gestione Corini aveva portato in dote la miseria di 4 punti. Dunque un repentino cambia di marcia. Dal punto di vista della mentalità, dell'approccio agli schemi tattici e dello spirito d'abnegazione.

BUNKER – Un inno alla semplicità. Cambi radicali, quelli apportati da Maran al suo arrivo in Veneto. Fiducia rinnovata all’esperto Bizzarri in porta, nonostante il giovane Bardi non si stava comportando affatto male. Iniezione d’esperienza alla causa gialloblù, mossa numero uno. A seguire, largo al 4-4-2. Pochi fronzoli, trequartisti sacrificati sull’altare della permanenza da conquistare nel minor tempo possibile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’ex portiere biancoceleste ha incassato 18 reti nelle 23 partite disputate sotto la guida del trainer trentino. Una tenuta difensiva da far invidia alle formazione in lotta per la Champions, manna dal cielo per una compagine invischiata nella lotta per non retrocedere. I fantallenatori che avevano puntato sul Pichòn come portiere di scorta ringraziano. Oggi pomeriggio la Squadra della diga tenterà di arginare lo strapotere offensivo fin qui evidenziato dall’undici di Pioli. All’Olimpico, già più volte terra di conquista, il Chievo scenderà sul terreno di gioco libero da qualunque assillo di classifica. Avversario di certo pericoloso e scomodo, sulla strada della Lazio. Frey, Dainelli, Cesar e l’interessante Zukanovic comporrano la linea di retroguardia. In mediana, la scorbutica coppia Radovanovic-Izco avrà il compito di far legna, coadiuvata a sinistra da Hetemaj – nei panni di falso esterno – e a destra da Schelotto, sempre guardingo in fase di ripiegamento. L’inossidabile capitan Pellissier è in vantaggio su Botta per far coppia con Paloschi, data l’assenza per squalifica di Meggiorini.

PROBABILE FORMAZIONE - Chievo Verona (4-4-2) – Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic, Izco, Hetemaj; Paloschi, Pellissier. A disp. Bardi, Seculin, Sardo, Gamberini, Biraghi, Cofie, Christiansen, Vajushi, Feftatzidis. Botta, Pozzi. All. Maran