L'ex Petrelli: "Mi auguro che la vicenda Astori non si ripeta più. Giulini voleva creare un'asta intorno al giocatore"

28.07.2014 12:00 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
L'ex Petrelli: "Mi auguro che la vicenda Astori non si ripeta più. Giulini voleva creare un'asta intorno al giocatore"
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© foto di Federico Gaetano

"C'è un grande fermento per il calciomercato della Lazio. Mi auguro che si concretizzi tutto e che non si ripeta la vicenda Astori". Lo ha rivelato Sergio Petrelli proprio nel giorno del suo settantesimo compleanno. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7, l'ex difensore del primo scudetto biancoceleste ha parlato dell'affaire Astori, soffermandosi anche sul famoso aneddoto degli schiamazzi dei tifosi giallorossi fuori l'albergo dove alloggiava la Lazio proprio prima di un derby degli anni '70: "Sparai alcuni colpi su un lampione, ma era solo un modo per esortarli ad andar via. Non è bello che la gente vada a schiamazzare per più di mezz'ora davanti ad un albergo. Eravamo vicino l'Aurelia. Andavamo lì in ritiro e ci siamo rimasti per un certo periodo, fino a quando non ci hanno cacciato per la storia del tiro al bersaglio". Cresciuto nelle giovanili della Juventus, Petrelli approdò in biancoceleste nell'estate del '72 dopo tre stagioni in giallorosso: "Sono stato il primo calciatore a passare dalla Roma alla Lazio, Selmosson nel '58 fu il primo invece a passare dalla Lazio alla Roma. Il mio quindi è un piccolo record che ho. Tra l'altro sono stato accettato benissimo dai tifosi biancocelesti. Con la Roma avevamo una grande squadra, ma a quei tempi giocare nella Capitale non era semplice: avevamo troppi diversivi, si pensava troppo alla 'dolce vita' romana". Infine, un riferimento al calciomercato e alla delusione per l'esito della trattativa con il Cagliari per Astori: "In passato trattare con Cellino non era semplice. Se non gli andavi a genio era difficile strappargli un giocatore. Astori è un ottimo difensore e penso che Giulini probabilmente avrebbe voluto creare intorno al giocatore un'asta. Cagliari poi è una piazza molto travagliata, lo abbiamo visto nella vicenda dell'agibilità del campo. Non è mai facile gestire una squadra come il Cagliari che vive ancora dei profumi delle vittorie di un tempo".