La Lazio vola in Germania, la Selva di Teutoburgo accoglie i biancocelesti

Un suggestivo scenario attende la Lazio in Germania. Sì, Igli Tare - che la Germania la conosce eccome - ha portato gli “aquilotti” a fare il nido nella Selva di Teutoburgo. Come riporta l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, si tratta di un posto sacro della mitologia germanica, con un passato guerriero ma anche ecclesiastico. Qui, duemila anni fa, le legioni comandate da Publio Quintilio Varo furono annientate dalla furia dei barbari cherusci insorti al comando del principe Arminio contro la potenza di Roma. Una storia celebre per gli amanti della latinità come il presidente Lotito. Una storia a lieto fine per i capitolini, perché poi la disfatta di Varo fu vendicata dalla cruenta rivincita di Germanico sull’eroico Arminio. Nell’antichità di quelle parti affonda le radici anche Klosterpforte, dove la Lazio soggiornerà in questi giorni. Un posto millenario, le cui origini risalgono ad un convento costruito nel 1185 dai monaci cistercensi. Precetto dei frati di Klosterpforte: “prega e lavora”. Che per la comitiva di Pioli potrebbe essere adattato a “concentrati e lavora”. Si trova a pochi chilometri dal paesino di Marienfeld, nella provincia di Bielefeld. Nel secolo scorso, a Klosterpforte fu edificato un grande albergo in un comprensorio privato di 100mila metri quadrati. Con l’occasione dei Mondiali del 2006 in Germania, il complesso fu ingrandito con la realizzazione di un centro sportivo con due campi di calcio e di un campo di golf con 18 buche. Il Portogallo, ospite dell’impianto, si trovò benissimo, tanto che arrivò inaspettatamente quarto nel Mondiale tedesco. Nonostante la modernità, il Klosterpforte rimane un’oasi di tranquillità, lontano dagli svaghi e dalle tentazioni delle metropoli tipo Amburgo o Berlino. “L’atmosfera conventuale è l’ideale per la meditazione collettiva”, si sottolinea nei prospetti pubblicitari del posto.