La nuova stagione di Keita, tra conferme, sogni nel cassetto ed il ricordo di Eto'o

Pubblicato il 20/08 alle ore 08:53
27.08.2014 09:10 di Matteo Botti Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Corso di'informazione Sportiva Lalaziosiamonoi.it
La nuova stagione di Keita, tra conferme, sogni nel cassetto ed il ricordo di Eto'o
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© foto di Federico Gaetano

AGGIORNAMENTO 27/08 ORE 09:10 - È tornato ad estasiare con i suoi gol, con i suoi colpi di genio, con le sue magie da far stropicciare gli occhi. Si è fatto attendere un’estate intera Keita. Ritardi e poca convinzione, fino alla doppietta rifilata domenica al Bassano Virtus. Segno questo, che allo spagnolo le cose semplici non piacciono, sono le motivazioni ad accenderlo, è il brivido di una partita ufficiale ad entusiasmarlo. Il suo fisico cresce a vista d’occhio, ha lavorato in palestra e in campo, non vuole farsi buttare giù. Possente e veloce, studia da fenomeno, sogna da leader. Non può sentirsi superiore, non può permetterselo. Sa bene però, che grandi e piccini vanno pazzi per lui: sta diventando sempre più un idolo tra il popolo biancoceleste, un toccasana dopo la vicenda Zarate. Cinque reti in venticinque partite lo scorso anno, ripartire da qui, ambisce a diventare un goleador. Proprio come gli ha insegnato Samuel Eto’o: i due si incontrarono anni fa, sul prato del Nou Camp a Barcellona. Il camerunense andò a trovare i più piccoli, Keita era un pulcino di campione all’epoca, Eto’o gli strinse la mano e consigliò: ”Keita, encantado”. Guarda, gli disse. Come si legge dalle colonne del Corriere Dello Sport, l’intento di Samuel era quello di spiegare ai più giovani la marcatura e il modo in cui va atteso l’avversario nell’uno contro uno. Quel giorno con un dribbling superò Keita, scambiò palla con uno dei ragazzini presenti e andò in rete. Lo spagnolo non dimentica quel momento, forse cruciale per la sua carriera, perché quel che è oggi lo deve anche al suo passato in terra catalana. Lì osservò artisti calcistici, maestri nel gioco, maghi con un pallone tra i piedi. Gli stessi che lo scaricarono, un errore madornale.

Era una promessa, è diventato una certezza. Keita Balde Diao, voglia di volare e di continuare a stupire. Dopo un anno come quello appena trascorso, sognare è lecito. Il futuro è nelle sue mani, ha chiuso il precampionato in crescendo: aveva sollecitato delle perplessità nei primi giorni di ritiro, palesando una svogliatezza quasi indisponente. Al suo ritorno a Roma, invece, tutto è mutato. Ha mostrato colpi prelibati e sgroppate micidiali da far brillar gli occhi. Pane quotidiano per grandi e piccini Keita, roba da poster in camera, da gigantografia sulla parete, con quel sorriso sempre stampato sul volto. Deve essere per forza di cosa la stagione della conferma, ci si aspetta molto da lui, non sono ammessi errori. Deve continuare ad essere il faro che illumina il cammino biancoceleste. Sfida ardua, certo, ma col suo entusiasmo saprà contagiare chi gli sta intorno. Parte da titolare “Keitinha”, posto sudato e guadagnato l’anno scorso. Dall’altra parte Candreva, altro asso dello scacchiere di Pioli. I due col tempo hanno instaurato un feeling innato, roba preziosa di questi tempi. Al centro uno tra Djordjevic e Klose, per Keita non fa differenza, lui continuerà a divertire e a divertirsi, sognando la camiseta roja. Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport infatti, Balde Diao è in attesa di acquisire il passaporto spagnolo: cresciuto in terra iberica, ma con origini senegalesi, spera in una chiamata dell’Under 21, possibile solo quando tutte le pratiche verranno formalizzate. "Sogno di essere tra i migliori giocatori del mondo e di vincere il Pallone d’Oro. I miei campioni preferiti? All’inizio mi piaceva Patrick Kluivert, poi Ronaldo e Ronaldinho, tutti grandissimi calciatori". È un predestinato. Ancora di salvezza per tornare a volare insieme.