LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi – Lazio, la motivazione del gruppo deve passare attraverso quella del singolo

26.09.2014 14:28 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: www.enthusia.it
LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi – Lazio, la motivazione del gruppo deve passare attraverso quella del singolo
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© foto di Federico Gaetano

Anche per la quarta giornata di campionato, torna il consueto appuntamento con le “Mental Pagelle” del Mental Coach Sandro Corapi.

LAZIO-UDINESE 0-1

Contro l’Udinese la Lazio è stata poco lucida e svogliata. Cosa è successo a livello psicologico rispetto alle convincenti (seppur senza risultato) partite precedenti? La squadra biancoceleste potrebbe aver archiviato la prestazione fantastica con il Genoa pensando a una giornata sfortunata, una convinzione che a livello inconscio ha mantenuto la consapevolezza nella propria forza. Questo però non basta se non si lavora sulla concretezza mentale e nella voglia di confermare una determinata prestazione agonistica in futuro. È mancato un risveglio mentale teso a cestinare il passato per focalizzarsi solo sulla partita in questione. I giocatori della Lazio erano convinti di potersi ripetere, ma l’approccio alla gara dell’Udinese li ha destabilizzati creando in loro insicurezza e mancanza di lucidità. Ciò ha fatto sì che il corpo non rispondesse al 100% agli stimoli mentali, portando così i giocatori della Lazio ad arrivare sempre in ritardo nei duelli individuali. Il tutto è apparso in maniera evidente in occasione del gol dell’Udinese, con Muriel che fa ciò che vuole in mezzo al campo, Widmer che brucia Felipe Anderson e Thereau che anticipa Konko. Proprio questi particolari hanno fatto la differenza tra vittoria e sconfitta. È mancata la concentrazione sul “qui e ora”, la determinazione e il famoso sacro furore agonistico. L’atteggiamento c’è, così come la positività, la voglia di fare e lo spirito di gruppo. Ma ragionare solo di gruppo non può bastare: anche i singoli devono essere stimolati a dovere per essere allineati con l’obiettivo di squadra. Una pecca che la Lazio ha avuto anche nelle partite precedenti, quando a livello corale ha espresso un ottimo gioco che però non è stato finalizzato per mancanza di lucidità e concretezza da parte di alcuni singoli. Come ha detto anche Pioli, non si tratta di fortuna o sfortuna. Una grande prestazione implica una serie di piani e di azioni studiate prima e la Lazio non ha dato l’impressione di essere una squadra che già in partenza aveva “deciso” veramente, dal più profondo del cuore (perché è lì che nascono le vittorie), di vincere.

PARMA-ROMA 1-2

Quello che è mancato nella Lazio, si è visto invece nella Roma. La squadra di Garcia è scesa in campo altamente motivata sotto tutti i punti di vista. Sia corale, con una pressione e una convinzione di poter vincere mantenuta alta fino all’ultimo minuto, che individuale, con i giocatori pronti a dare sempre fino all’ultima goccia di sudore, concentrati e con la giusta attenzione su ogni singola azione di gioco. Una voglia di vincere e di raggiungere un obiettivo ben definito che traspariva e che è stata notata anche del Parma. La Roma è entrata in quello che nel gergo si chiama “stato di Flow” (stato di grazia) e le grandi prestazioni vengono ottenute apparentemente senza sforzo.

EMPOLI-MILAN 2-2

Rispetto alle partite precedenti il Milan ha avuto un evidente calo mentale nell’approccio alla gara, dovuto a una mancanza di preparazione sulla concentrazione nella fase iniziale. I due gol subiti su calci piazzati (altro difetto di concentrazione sul “qui e ora”) nei primi minuti potevano devastare mentalmente la squadra, che però è riuscita a tornare in partita grazie a una re-azione psicologica. Questi cambiamenti mentale possono avvenire per due circostanze: o per leva paura, o per leva piacere. I giocatori del Milan hanno provato una forte emozione, in questo caso di paura, che li ha spinti a incrementare la propria concentrazione e determinazione.

NAPOLI-PALERMO 3-3

Situazione molto complicata per il Napoli, che prosegue questo inizio di stagione a corrente alternata. Il tutto è dovuto a dei cali di concentrazione che possono avere molteplici origini. Possono verificarsi ad esempio quando un allenatore non riesce a toccare le giuste corde motivazionali perdendo così di credibilità (e di conseguenza nella sua leadership) agli occhi del gruppo. Nella partita contro il Palermo, il Napoli è partito fortissimo riuscendo a segnare subito due gol: a quel punto si è innescato un meccanismo di appagamento (che porta inevitabilmente a mancanza di concentrazione) che il tecnico avrebbe dovuto scongiurare mantenendo alta la tensione e lanciando messaggi atti a far capire che la squadra non doveva accontentarsi.

JUVENTUS-CESENA 3-0

È impressionante il lavoro che sta conducendo Allegri in questa sua esperienza alla Juventus. Il tecnico toscano sta continuando a inserire gradualmente un nuovo stile di leadership, più “serena” rispetto a quella verace portata avanti durante la gestione Conte. Il nuovo allenatore ha continuato sul campo il percorso tracciato dal suo predecessore, non destabilizzando così la squadra e permettendole di giocare su schemi mentali già interiorizzati. E quando la mente ripete percorsi già noti, riesce a esprimersi al meglio.

JUVENTUS 7

ROMA 7

UDINESE 7

MILAN 6

NAPOLI 5,5

LAZIO 4,5