Lotito ribadisce: "Non sono un uomo di potere. Tavecchio? L'uomo giusto per rinnovare il calcio italiano"

Aggiornato alle 00.35
29.09.2014 19:48 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci/Manuel Pasquini - Lalaziosiamonoi.it
Lotito ribadisce: "Non sono un uomo di potere. Tavecchio? L'uomo giusto per rinnovare il calcio italiano"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lotito e la politica del calcio, un argomento a tratti esplosivo, che tiene banco nei maggiori quotidiani sportivi da settimane: "Non sono un uomo di potere”, così il patron della Lazio in un' intervista andata in onda su ‘Rai Uno’ nel corso del programma ‘Petrolio’. 

Cosa l'ha spinta ad entrare nel mondo del calcio? 

All'epoca lo feci con uno stimolo di senso civico, ho un estrazione umanistica e sono laziale da sempre. Era un momento particolare per la società biancoceleste, aveva perdite e debiti, tanti la consideravano era una sfida impossibile, ma oggi i fatti mi hanno dato ragione. 

E come mai questo suo sforzo non è riconosciuto dai tifosi? 

All'epoca c'era il motto di vincere sempre e con qualsiasi mezzo, io ho cercato di riportare al centro i valori dello sport. 

Lei ha dato una forte sterzata nei confronti dei tifosi violenti. È un modello che si può apportare a tutto il calcio italiano?

È un modello che si può attuare per tutto il calcio mondiale, il tifoso deve sostenere la squadra, è un elemento fondamentale nel calcio, è il famoso dodicesimo, ma non deve mai prevaricare il ruolo. Ogni presidente deve rivendicare la propria autonomia e la propria libertà di scelta.

È ancora convinto che Tavecchio sia l'uomo giusto? 

Ha capacità e il carattere giusto per attuare riforme, è l'uomo del fare e non del programmare. La frase sul razzismo? Ha detto una cosa giusta nel modo sbagliato, da lì è nato tutto un processo di strumentalizzazione. I diritti televisivi? Abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo avuto incrementi significativi. Il problema principale del calcio italiano sono gli stadi, ma quelle sono situazioni che spettano al governo. 

Lei si sente un uomo di potere? 

No assolutamente. 

Ha qualcosa da rimproverarsi? 

Molto, soprattutto il fatto di non essere entrato nel cuore della gente. Qui sorge il problema se è meglio dire una brutta verità o una bella bugia e io sono purtroppo per la brutta verità