Mudingayi, Lazio nel cuore: "Questa maglia va onorata, tornerei a piedi!"

24.11.2014 15:18 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Mudingayi, Lazio nel cuore: "Questa maglia va onorata, tornerei a piedi!"
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© foto di Federico Gaetano

Da circa un mese è diventato un nuovo giocatore dell'Elche. Dopo 10 anni, ha salutato l'Italia per cominciare una nuova avventura in Spagna. Ma il legame con il nostro Paese è sempre fortissimo. In particolare, con la Lazio. Raggiunto dai microfoni de "I Laziali Sono Qua" - trasmissione in onda su Elleradio - l'ex centrocampista biancoceleste Gaby Mudingayi ha ripercorso la sua indimenticabile esperienza nella Capitale.

Gaby, hai lasciato in tutti i tifosi della Lazio uno splendido ricordo...
Questa è una cosa che mi fa tanto piacere e che mi riempie d'orgoglio. Ancora oggi la gente mi dimostra tanta stima ed
affetto. Non sono stato bene alla Lazio, di più!

Qual è stato il più bel momento che hai vissuto alla Lazio?
Non riesco a scegliere. Il mio periodo a Roma è coinciso con il momento migliore della mia carriera. Venivo dal Torino e grazie alla Lazio ho giocato prima in Serie A e poi in Champions League.

Tu sei un mediano di rottura. Hai segnato un solo gol in biancoceleste, in Lazio-Ascoli 4-1. Cosa hai provato in quel momento?
Premesso che per me correre dietro agli avversari è sempre una gioia, una cosa che mi carica sempre, devo dire che
segnare all'Olimpico davanti ai nostri tifosi fu incredibile. Se vi ricordate feci un'esultanza da... fuori di testa!

Alla Lazio come allenatore hai avuto Delio Rossi? Che rapporto avevate?
Avevo e ho tuttora un ottimo rapporto con lui. Delio è una persona straordinaria, mi ha dato tanto. Grazie a lui ho giocato tante partite, ho fatto il mio esordio in Champions League. Lui non è uno che parla molto, ma è una persona vera.

In Italia, oltre che con il Torino e la Lazio, hai giocato anche con il Bologna e l'Inter. Quali sono i giocatori che ti hanno impressionato di più?
Su tutti Javier Zanetti, un esempio di professionalità strepitoso, ma anche Di Canio, Liverani, Sneijder e Stankovic non erano da meno.

Segui sempre la Lazio?
Assolutamente, a Roma ho lasciato un pezzo del mio cuore. Non tutti possono indossare la maglia della Lazio. Bisogna
essere consapevoli dell'importanza di quella maglia, onorarla e rispettarla. In biancoceleste sono cresciuto
tantissimo sia come calciatore che come uomo.

Che ricordo hai del derby vinto 3-0 nel 2006?
Splendido. Il derby è una partita a sé. Fu la prima cosa di cui mi parlarono i tifosi. Quella sera facemmo tutti una grandissima partita. Ci fu quel gol fantastico di Ledesma, il rigore di Oddo e la rete di Mutarelli.

Sappiamo che hai appena firmato per la squadra spagnola dell'Elche. Torneresti un giorno alla Lazio?
Verrei anche a piedi dalla Spagna per rigiocare alla Lazio (ride, ndr)! E' la squadra del mio cuore. Sono stato
benissimo e sono stato trattato con rispetto dai tifosi. Quando arrivai qualcuno mi disse che la tifoseria laziale
era razzista. Niente di più falso. I tifosi mi hanno sempre incitato e supportato.

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