Rocchi: "Il tridente della Lazio fa invidia a tutte le squadre di Serie A. Immobile? Abbiamo caratteristiche simili"

Pubblicato il 23/09 ore 14:40
24.09.2016 07:27 di Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Rocchi: "Il tridente della Lazio fa invidia a tutte le squadre di Serie A. Immobile? Abbiamo caratteristiche simili"
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© foto di Federico Gaetano

Il suo feeling con il gol viene ricordato con molta nostalgia dai tifosi della Lazio. Il suo bottino personale con la divisa capitolina è di 105 reti, una cifra non indifferente. Ora, però, la svolta nella sua vita e nella sua carriera come allenatore. In questo momento è il tecnico dei Giovanissimi Provinciali Fascia B nel settore giovanile capitolino. Tommaso Rocchi ha voluto raccontare questa sua nuova esperienza ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3.

Ora fai l'allenatore, un giudizio su questa nuova esperienza?

"Diciamo che è molto stimolante, sono molto felice. Ci si trova in un'altra veste: un conto è il calcio giocato, un conto è insegnare. Penso di poter dare molto ed imparare molto, allenare ragazzi che hanno dodici anni mi mette a confronto con una realtà diversa".

I ragazzi ti hanno accolto con entusiasmo?

"Soprattutto all'inizio, dopo un'amichevole, notavano che facevano cori per me. Rimasi sorpreso. Cosa mi chiedono?  Mi domandano situazioni riguardo il campo. Successivamente siamo andati a fare un torneo e si è creato un rapporto di vita quotidiano che andava oltre l'allenamento settimanale. Mi hanno domandato tante cose: dal difensore più forte a quello più bravo con cui ho giocato".

Hai notato molto entusiasmo fra i ragazzi che alleni?

"Il gioco del calcio è uno dei più belli del mondo, credo che ogni ragazzino abbia desiderio di giocare a pallone. Ma per intraprendere una carriera da calciatore subentrano altri fattori. Un ragazzo quando viene al campo si libera e sfoga tutte le emozioni. Deve essere un divertimento, un allenatore deve essere bravo ad insegnare come ci si deve rapportare con gli altri e stare in un gruppo, oltre l'aspetto tecnico. Magari con qualcuno devi parlare in un modo e con altri in un altro".

Passiamo alla prima squadra: domenica c'è Lazio-Empoli...

"Ho avuto un'esperienza importante ad Empoli, è stata la prima squadra che mi ha messo in un palcoscenico importante.  Ho vinto il campionato di Serie B e ricordo la tripletta alla Juve in Serie A. L'Empoli valorizza i giovani, ed io ho giocato a testa sgombra senza pressioni lì. Poi è arrivata la Lazio, la tappa più importante della mia carriera. Ci sarà questa sfida, dove tiferò Lazio (ride, ndr). Mi auguro che la squadra riesca a vincere e a dare continuità di rendimento. Questo campionato è equilibrato, basta fare due vittorie per trovarti fra le prime come basta perderne due per farti superare da quattro squadre. Siamo all'inizio".

In molti dicono che Immobile ti somiglia...

"Penso che abbia delle caratteristiche simili alle mie: si muove molto e cerca la profondità. Ha fiuto del gol e cerca la porta. Ha una struttura dinamica: non è una di quelle punte alte e statiche. Mi somiglia, spero riesca ad entrare nei meccanismi di gioco per sfruttare le sue potenzialità. Risulta comunque un ottimo acquisto".

Oltre ad Immobile lì davanti giocano Felipe Anderson e Keita...

"Strutturalmente a livello di reparto offensivo la Lazio è forte. Giocare con Anderson, Keita ed Immobile non è da tutti, ce lo invidiano un attacco così le altre squadre. Si possono integrare benissimo fra loro, sia a livello d'attacco che a livello difensivo per aiutare il centrocampo. Lì davanti hai un potenziale importante e puoi fare male a tutti".

Torniamo alla tua carriera da tecnico: risulta difficile spiegare delle questioni tattiche ai ragazzi?

"Devi essere chiaro e deciso quando dici le cose, un ragazzo non può stare attento per tanti minuti di fila. Non è facile fargli comprendere un concetto, bisogna lasciarli fare le cose e stimolarlo. Dargli degli input. Però vanno stimolati e bisogna fargli trovare la soluzione da soli. Se si è troppo duri un ragazzo si può buttare giù".

Un giudizio sulla partita contro il Milan?

"La partita di Milano l'ho vista poco, non posso dare giudizi tecnici. Sicuramente c'è stato un errore di valutazione da parte della difesa sul gol di Bacca. Ma penso che Inzaghi ha tutte le chance di rivedere gli errori e migliorare. La sconfitta crea dispiacere, perché si veniva dalla vittoria contro il Pescara. Peccato, ma si sta comunque a S.Siro. Ora si può giocare la partita con l'Empoli e se si vince hai totalizzato 6 punti in tre partite questa settimana. L'importante è correggersi e osservare gli errori fatti con il Milan".

Tuo figlio mi hanno detto che sta seguendo le tue orme...

"Mio figlio ha iniziato a giocare alla scuola calcio e mi ha domandato se lo allenavo io. Ho dovuto rispondere di no (ride, ndr), ora ha sempre voglia di andare a giocare e mi chiede perché non può allenarsi tutti i giorni".