Cissé si racconta: "I dottori dicevano che la mia carriera era finita. Il futuro? Ora faccio anche il DJ, inciderò una canzone"

Negli occhi dei tifosi biancocelesti è ancora vivida l'immagine del doppio palo colpito ieri sera da Filip Djordjevic nella finale con la Juve. Questione di centimetri, spiega Pioli. Gli stessi che qualche anno fa avevano impedito a Cissé di entrare nella storia della Lazio. Anche lui, e in particolare il suo gran tiro di destro al volo, erano stati fermati da un palo beffardo, in quel nel derby che poi venne risolto da Miro Klose, nella sua prima stagione in biancoceleste. Chissà se la storia di Djibril in biancoceleste sarebbe potuta cambiare proprio grazie a quel gol, non realizzato per una questione di sfortuna. Fatto sta, che l’avventura del francese nella Capitale durò solo pochi mesi, prima dell’addio già nella sessione di gennaio. Oggi Cissé si racconta ai microfoni di France Football, dove descrive la sua ultima tribolata stagione con il Bastia: “E' stata la stagione peggiore della mia vita sotto tutti i punti di vista. La cartilagine della mia anca è troppo usurata, logorata. E' un problema che ho avvertito ad aprile dello scorso anno, il dolore pian piano si è ampliato ed è divenuto più forte. Ora come ora, è già incredibile ciò che riesco a fare in questo momento. I dottori mi dicevano che la mia carriera era finita, ma stava a me decidere. Ed io non ho voluto lasciare". Nonostante le numerose difficoltà il francese pensa al futuro: “Tanti club pensano ancora a me. Ho proposte dagli Stati Uniti, dall'India e dalla Polonia, ma devo valutare. Voglio continuare a farmi spazio nel mondo della moda, spingendo più lontano il mio marchio. Ma adoro anche la musica. Sono un DJ, mi piace farlo e non sono neanche male. Compongo canzone, ed uno dei miei progetti è quello di incidere una canzone, e lo farò tra non molto, lo assicuro".