Cataldi: "Sostituire Biglia mi responsabilizza. La Lazio è la mia Nazionale, dobbiamo essere uniti"

Pubblicato il 28/09 alle 15.00
29.09.2016 07:15 di Benedetta Orefice Twitter:    vedi letture
Fonte: Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
Cataldi: "Sostituire Biglia mi responsabilizza. La Lazio è la mia Nazionale, dobbiamo essere uniti"
© foto di Federico Gaetano

“Torno tra 45 giorni”. È meno amaro del previsto il responso degli accertamenti strumentali di Lucas Biglia. Confermata la lesione di secondo grado al polpaccio, l’argentino dovrà stare fuori circa due mesi. Ci penserà Danilo Cataldi a prendere il suo posto. Ecco ‘finalmente’ servita su un piatto l’argentino la possibilità per togliersi definitivamente di dosso l’etichetta di “promessa” ancora acerba per la maglia da titolare. Un onere, certo. Ma anche e soprattutto un onore. Tra pochi istanti, il talento ex Primavera interverrà ai microfoni di Lazio Style Channel per parlare di sé e del momento in casa Lazio. Segui il live, con la diretta scritta de lalaziosiamonoi.it.

Ieri è stata una giornata importante, hai fatto visita a Chiara...

“E' stata una giornata bella, mi sono sentito di andare a trovarla. E' stato bello e allo stesso tempo difficile, le condizioni sono un po' particolari. Ho sentito di fare questo gesto e sono contento che lei lo abbia apprezzato. E' una ragazza con tanta forza come lo è il papà. Spero migliori e che presto venga allo stadio".

Oggi doppia seduta, cosa state cercando di migliorare?

"Questa doppia seduta ci serve per limare qualche dettaglio a livello tattico e di gioco. Come abbiamo visto, contro l'Empoli abbiamo portato a casa i tre punti senza il nostro miglior gioco. Stiamo cercando soluzioni per questo. Lavoriamo molto a livello fisico, sulle gambe".

Quali sono i difetti su cui lavorate?

"Ci sono dei difetti, è inutile nasconderlo. Non siamo ancora al 100%, è normale visto che è ancora la sesta giornata. Quasi tutte le squadre stanno come noi. Anche la Juventus a Palermo ha faticato. Questo non deve essere un alibi. Abbiamo fatto bene contro la Juventus, contro il Pescara e il primo tempo con il Milan. Contro l'Empoli ci è mancato qualcosa anche se abbiamo creaoto abbastanza nel primo tempo. Nel secondo tempo le cose non sono andate, abbiamo lasciato a loro la gestione della partita e non dobbiamo farlo. Dobbiamo lavorare su questo aspetto, a Udine intepreteremo la partita in maniera diversa".

Sul modulo...

"L'idea di calcio del mister è quella di giocare. Bisogna andare oltre al modulo, sento spesso parlare di questo. Alla fine non conta il modulo ma quanto il compagno si sacrifica per l'altro, conta quanto corri in più degli altri. Il ruolo poi viene da sè. E' una questione di capire in maniera intelligente quello che ognuno deve fare, alla fine si lavora di squadra ma le teste dei calciatori sono singole. Ognuno deve essere concentrato. La cosa più difficile quando si è in campo è pensare a quello che si deve fare".

Lulic ha detto che fate fatica a riportare in campo quello che preparate in allenamento...

"Senad ha ragione, se uno prova determinate cose in allenamento e in partita non riescono, o non si prova nemmeno ad attuarle significa che c'è poca attenzione. Bisogna essere intelligenti in campo. Non dico che io lo sono e gli altri no, anzi. E' tutto il contrario. Bisogna fare quello che si prova, se si studiano determinati moviemnti è per far male all'avversario. Le cose poi possono venire o meno, ma l'impronta di gioco ci deve essere e deve funzionare. Il lavoro alla lunga porta risultati".

Su Inzaghi

"Il mister non bada all'immagine, è uno che si fa sentire, che non si ritrae da quello che prova in quel determinato momento. E' molto diretto e se si sente di dire qualcosa la dice, senza nessun problema. In una o due giornata se avessimo avuto un pizzico in più di attenzione, avremmo qualche punticino in più. Il passato però è andato".

Sull'Udinese

"Sarà una gara difficille, loro difendono bene, hanno due grandi attaccanti che ci daranno fastidio. Dobbiamo imporre il nostro gioco per fare male e avere la fame di fare gol. Questo ci è mancato un pochino ultimamente, spero che torni sabato".

Contro l'Udinese hai messo a segno la tua prima rete, ti senti più maturo rispetto a un anno fa?

"L'anno scorso era un momentaccio, più si va avanti con l'età più si gestiscono meglio le situazioni. Mi sento cresciuto, l'anno scorso non è andato benissimo ma si cresce anche e soprattuto quando le cose vanno meno bene. Cercheremo di fare meglio".

Sull'assenza di Biglia

"Questo compito mi responsabilizza. Come ho già detto, avere un sostituto di Biglia non vuol dire giocare come Biglia. E' un giocatore difficile da sostituire, quasi impossibile. Sappiamo tutti quanto vale e quanto è importante. Io cerco di fare del mio meglio per me e per la squadra. E' un ruolo molto particolare, non puoi imparare tutto in una partita. Servono tanti piccoli particolari da imparare, che dalla televisione non si vedono e in campo fanno la differenza. Se sarò chiamato in causa farò del mio meglio".

Sul ruolo di regista...

"E' più utile per il regista avere un terzo centrale dietro, così sei più coperto. Poi ovviamente dipende tutto da come giocano gli avversari".

Papà che dice?

"Secondo lui posso fare tutto (ride, ndr!)".

Batti punizioni e corner quest'anno...

"I corner sì (ride, ndr). Quando non c'è Lucas il mister mi ha dato questa possibilità di mettere dentro le palle inattive. Speriamo di battere anche qualche punizione dal limite..."

Come si diventa leader della Lazio?

"Ho sempre pensato che essere una persona umile e che rispetta tutti sia importante. Noi l'anno scorso avevamo gente di grande personalità che però non si imponeva sugli altri. Anzi, aveva rispetto di tutti. Il leader lo riconosci quando trasporta gli altri".

Tu lo sei?

"In parte sì, però quando vieni dal settore giovanile ti vedono tutti ancora come un ragazzino quando in realtà non lo sei. Questo starà a me far capire che non sono un bambino. Nello spogliatoio comunque bisogna fare le cose tutti insieme, sennò non si va da nessuno parte".

Su Immobile

"E' un uomo spogliatoio. Io in Nazionale l'ho conosciuto poco. E' uno che si sacrifica e ci tiene molto, tira la carretta. Mi ha sorpreso, non mi aspettavo che fosse così. Sono molto contento. Come gioca alla play? Non lo so, io non ci gioco".

Tu e Murgia, la Lazio ha un fureo roseo davanti?

"Sì, perchè no. La Lazio negli ultimi anni ha sempre avuto un settore giovanile importante. Bisogna vedere quanto realmente si può puntare su una determinata idea. Sta alla società poi decidere e ai ragazzi: è sempre il campo che parla".

L'avversario più forte che hai affrontato?

"Ce ne sono tanti, quello che mi ha impressionato di più per qualità e per come pensa è stato Pirlo. Sembra che non tocchi mai il pallone, in realtà ce l'ha sempre lui. Gioca massimo due tocchi, in campo mi ha fatto un'impressione incredibile".

Tre calciatori da prendere al fantacalcio?

"Io? Non credo che posso essere così importante! Higuain, il Belotti - che però non deve segnare contro di noi - e poi Ciro Immobile".

Che campionato stai vedendo?

"Non c'è una che squadra domina, anche la Juventus e il Napoli che comunque hanno un organino superiore agli altri. Il Napoli senza Higuain ha guadagnato in termini di gioco. Sotto non vedo una terza sicura o una quarta. Ce la giocheremo tutti".

Tu giochi anche da numero 10?

"L'ho fatto qualche volta anche con Pioli. Non è un ruolo che mi dispiace, anzi è divertente. Il fatto è che ormai il trequartista è visto più come una mezz'ala, che lavora molto anche in fase difensiva, che si occupa del mediano basso avversario. Non ne sono rimasti molti. Uno dei pochi è Saponara, che riesce a giocare proprio da trequartista"

Cosa è cambiato rispetto a sei mesi fa?

"Dopo un anno come quello scorso, uno azzerra e fa tesoro di quello che è stato. Non si devono fare più determinati errori, non si devono avere più determinati atteggiamenti. Da queste piccole cose poi si fa la differenza. Questo sia in positivo sia in negativo. Credo che dentro di noi, nessuno aveva voglia di fare un altro anno anonimo come è stato quello dell'anno scorso".

Dove potete arrivare in classifica?

"Io penso che questa squadra può fare molto bene, ci sono le qualità e anche gli uomini adatti per fare una bella stagione. Però sicuramente dobbiamo cambiare qualcosina. Dobbiamo andare oltre alcune cose che ci sono e voltare pagina su alcune situazioni. Una volta cambiate quelle, andando tutti nella stessa direzione, possiamo fare sicuramente bene. Le partite vengono determinate da tante cose, però alla lunga determinati atteggiamenti portano a un risultato. Noi dobbiamo limare qualcosina poi potremmo dire la nostra".

Uno stadio europeo dove vorresti giocare con la Lazio?

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Ci pensi alla Nazionale?

“Ho avuto modo di incontrare Ventura, ci ha fatto vedere la sua idea di gioco. Ci penso ma prima penso alla Lazio. Questa è la mia Nazionale, voglio fare bene qui e portare la Lazio dove merita. Una volta che la Lazio è dove merita, sarei felice di andare in Nazionale. E' un sogno di ogni calciatore italiano"