ESCLUSIVA - Difesa da rifondare: la Lazio punta Isimat-Mirin

Pubblicato ieri alle 17.06
22.04.2014 07:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Difesa da rifondare: la Lazio punta Isimat-Mirin

Operazione rifondazione. C’è una difesa da ricostruire, perché in Italia vai avanti se prima non le prendi e poi riesci a darle. Vedere Juve e Roma per credere. Le due squadre che si sono aggiudicate (praticamente) le prime due piazze hanno subito rispettivamente 22 e 19 gol, mentre il Napoli – terzo – ne ha incassate ben 36. Undici in meno della Lazio. E pensare che Reja ha sempre fatto della solidità difensiva il suo dogma, di Biava e Dias i suoi scudieri. Non è un caso che con loro in campo, da gennaio in poi, i biancocelesti abbiano subito solo sei reti in sette gare (contro il Sassuolo i due gol sono stati subiti quando Dias era uscito per infortunio) mentre quando la coppia si è divisa ecco che le reti incassate sono salite a sedici in dodici match. Coincidenza? Neanche per idea. La stagione migliore degli ultimi anni – a livello difensivo – rimane quella del primo Reja a tempo pieno: era il 2010/2011, la Lazio incassò 39 gol in 38 partite, con Biava e Dias a guidare la difesa con regolarità (33 presenze il brasiliano, 35 il lombardo). Scendono le partite giocate dai due e sale il numero dei gol subiti, la proporzione è inversa e non teme di essere confutata. La stagione successiva Beppe mette insieme solo 26 gettoni, peggio fa Andrè che si ferma a 23 ed ecco che i palloni raccolti in fondo al sacco diventano 47. Otto in più dell’anno precedente. Quota già toccata quest’anno, anche se il disastro era già compiuto a dicembre con 26 gol incassati nelle prime 17 giornate e (non penserete sia ancora un caso?) Biava e Dias sempre fuori: uno per infortunio, l’altro per scelta tecnica. Edy spera di poter recuperare il numero 3 per Livorno e poterlo affiancare di nuovo al suo partner ideale, quel Beppe che nonostante un fastidio persistente al ginocchio stringe i denti e continua a sacrificarsi per la causa. Mancano quattro gare, la Lazio si augura si essere difesa dai suoi migliori scudieri, poi sarà tempo di bilanci. 

RIFONDARE - Biava e Dias hanno il contratto in scadenza, difficile che venga rinnovato a entrambi. Lotito preferirebbe dare la precedenza al primo che, però, non scarta l’idea di un ritorno a Bergamo. Dias – dal canto suo – ha dichiarato di voler continuare l’avventura in biancoceleste, ma la società non è convinta di prolungare il rapporto. Tare aspetterà una risposta da Biava, se sarà affermativa allora il matrimonio tra Andrè e la Lazio finirà. Insomma, ne resterà soltanto uno. Almeno questa è la sensazione che circola a Formello. E poi? Novaretti sarà confermato, Ciani ha offerte da Francia e Inghilterra e con tutta probabilità andrà via, mentre Cana pare destinato a rimanere. E ci fermiamo al pacchetto centrale. Urgono rinforzi, almeno due. Impossibile la pista Caceres, difficilmente praticabile quella che porta a Ogbonna. Il nome che va per la maggiore resta quello di Davide Astori che in estate lascerà Cagliari e per il quale Cellino parte da una richiesta di 12 milioni che, però, può essere abbassata fino a 8-10 milioni di euro. Hinterreger piace, ma il Salisburgo spara alto (10 milioni) anche in rapporto alla giovane età e alla scarsa esperienza del ragazzo. I nomi sul taccuino sono diversi, negli ultimi giorni ha preso quota quello di Nicolas Isimat-Mirin, francese di origini haitiane, classe ’91, difensore centrale del Monaco. Ranieri lo vede poco, Mirin ha collezionato solo sei presenze in Ligue 1, chiuso da Abidal e Carvalho. E pensare che su di lui il club del Principato aveva puntato molto versando, in estate, oltre quattro milioni nelle casse del Valenciennes, squadra nella quale Nicolas si era consacrato, tanto da guadagnarsi la convocazione della selezione francese under 21. Isimat-Mirin è considerato un talento puro, a Ranieri è stato contestato il suo scarso utilizzo a favore del “vecchio” Carvalho.  In Francia piace a tanti, diversi lo vorrebbero acquistare e rilanciare anche in ottica nazionale. Su di lui ci sono gli occhi di Rennes, Saint-Etienne e Marsiglia, ma anche in Premier non mancano gli estimatori. Colosso di un metro e ottantasette, Mirin fa del gioco aereo e dello strapotere fisico il suo punto di forza, ma possiede anche velocità e senso dell’anticipo. E’ un giovane interessante, un prospetto sul quale puntare a patto che non sia l’unico investimento di un reparto da rifondare e ringiovanire. La Lazio ha mosso passi importanti, ha allacciato contatti con l’entourage del ragazzo, ha chiesto informazioni sul prezzo che il Monaco fissa intorno ai quattro milioni. Isimat-Mirin ha fatto capire di gradire la destinazione, non avrebbe problemi a lasciare la Ligue 1 e il club di Montecarlo. La Lazio lavora, l’operazione rifondazione è partita.