FOCUS - Arrivi, partenze e conferme: ecco la Lazio Primavera che verrà

12.09.2014 13:00 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe/Daniele Rocca - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Arrivi, partenze e conferme: ecco la Lazio Primavera che verrà

Volti nuovi, ambizioni vecchie. La Lazio Primavera di Simone Inzaghi sveste ufficialmente i panni della detentrice del titolo e si appresta ad affrontare il debutto in campionato. Sarà una squadra totalmente rivoluzionata quella che domenica alle ore 11 affronterà il Napoli in quel di Sant'Antimo, una compagine ricca di enigmi e talentini ancora tutti da scoprire. Si prospetta arduo il compito del tecnico piacentino: questo, per lui, sarà l'anno della verità, il primo alla guida della nave biancoceleste sin dalla griglia di partenza. Lo scorso anno, infatti, "Inzaghino" ereditò la macchina lasciata da Alberto Bollini, chiamato in fretta e furia da Edy Reja per salvare la sgangherata truppa di Petkovic. Simone l'ha perfezionata, resa praticamente imbattibile, l'ha dotata di un animo guerriero. Ma nelle semifinali delle Final Eight la dea bendata s'è accanita contro i suoi ragazzi. Riuscirà a far dimenticare le gesta del mister di Poggio Rusco? Un ricordo, intanto, s'è già dissolto. Sulla casacca delle giovani aquile non ci sarà più il tricolore conquistato da Bollini sotto il cielo di Gubbio. O meglio, ci sarà, ma cambierà la forma. Lo Scudetto si andrà a posare sulle maglie gialloblù del Chievo Verona, sul biancoceleste si adagerà la coccarda della Coppa Italia, conquistata contro la Fiorentina in quella magica notte d'aprile. Sono pochi i superstiti di quel trionfo, in tanti hanno lasciato il nido per spiccare il volo verso il calcio professionistico. Tra prestiti, giocatori arruolati in prima squadra e cessioni, se n'è andato il blocco granitico che negli ultimi anni ha dominato la scena nella categoria Primavera. Strakosha è stato eletto terzo portiere dietro a Berisha e Marchetti, Ilari ed Elez si sono accasati al Grosseto, Minala e Filippini al Bari, Crecco ha scelto la Ternana mentre Lombardi ha sposato il Trapani. A questi, poi, vanno aggiunti capitan Riccardo Serpieri e Milos Antic, entrambi classe '94, quindi non più arruolabili. Il centrale romano è ancora fuori per l'infortunio (rottura del crociato) rimediato nei quarti delle Final Eight contro la Roma, a gennaio saluterà la Capitale e andrà anche lui a farsi le ossa altrove. Il centrocampista ex Grassopher, invece, si allena a Formello in attesa che il Vicenza decida di puntare su di lui. Si ripartirà dai '95, da Gianluca Pollace, Lorenzo Silvagni, Lorenzo Pace e Chris Oikonomids, i quattro “veterani” rimasti nella Città Eterna. Ma qui torna in ballo il quesito dell'estate: chi dei quattro rimarrà fuori con più frequenza dalle convocazioni? La nuova regola, com'è noto, impone che si possano schierare solo tre fuoriquota, di cui due obbligatoriamente del '95. Una bega in più per mister Inzaghi. Che dovrà anche pensare a plasmare i ragazzi provenienti dagli Allievi Nazionali e i nuovi acquisti approdati nella Città Eterna. Lalazosiamonoi.it vi guiderà, reparto per reparto, alla scoperta della Lazio Primavera che verrà.

TRA I PALI – Almeno tra i pali, Simone Inzaghi, può dormire sonni tranquilli. A difesa della sua creatura ci sarà Guido Guerrieri. Il classe '96 può già vantare due ritiri con la prima squadra e la partecipazione al “First Elite Goelkeeper Summit”, evento mondiale riservato ai potenziali numeri 1 del domani. Insomma, se non è un predestinato, poco ci manca. Da due anni Guido è stabilmente nel giro della Primavera. La scorsa stagione (15 presenze accumulate tra campionato e Coppa Italia) si alternava con Strakosha, d'ora in avanti la sua leadership non verrà mai messa in discussione. Obiettivo: consacrazione. Tuttavia c'è un "ma" che incombe: qualora Marchetti dovesse continuare ad andare incontro a ripetuti stop, Guerrieri sarebbe destinato a ricoprire il ruolo di terzo in prima squadra. A ereditare i guantoni del secondo sarà Filippo De Angelis. È anche lui un '96, nell'annata appena trascorsa ha timbrato il cartellino in una sola occasione (contro l'Avellino alla terzultima giornata). Antonio Cotticelli, infine, sarà il terzo. Classe '97, dotato di un gran fisico, è già nel giro delle Nazionali minori.

DIFESA - Orfana di Filippini, Ilari e capitan Serpieri, la retroguardia biancoceleste rischia di essere l’anello debole di una formazione che, dopo le tante cessioni, ha bisogno di trovare certezze il prima possibile. La prima ha un nome e un cognome: Gianluca Pollace. Con il passare dei mesi, il terzino destro ha mantenuto sempre i gradi da titolare, conquistandosi la fiducia degli allenatori. Visti i punti interrogativi al centro della difesa, non è escluso che mister Inzaghi possa utilizzarlo (saltuariamente) come uno dei due pilastri davanti al portiere. La fascia opposta sarà presieduta da Mousta Seck: lo scorso anno è cresciuto all’ombra di Filippini che ne ha limitato le apparizioni. Questa dovrà essere la stagione della consacrazione, sfruttando le sue doti migliori: tanta corsa e un mancino affilato. Capitolo centrali. L’unico sicuro del posto è il fuoriquota Silvagni che, nel ruolo, è un adattato. Grazie alla sua dinamicità e alla sua esperienza, però, potrebbe rappresentare l’unica certezza per Inzaghi. Un’ancora alla quale aggrapparsi nei momenti di difficoltà. Al suo fianco la società ha ingaggiato Franjo Prce, talento classe ’96 proveniente dall’Hajduk Spalato, proprio come Elez. E così come il giocatore girato in prestito al Grosseto, anche questo gioiellino è un jolly difensivo. Può essere impiegato in più ruoli e di lui, nell’ambiente, si dice un gran bene. L’unica incognita potrebbe essere rappresentata dalla lingua. Non parla ancora fluentemente (per usare un eufemismo) l'italiano e il rischio è che abbia bisogno di alcuni mesi per adattarsi al nuovo campionato: vedi Elez lo scorso anno. A questi quattro (presunti) titolari, si aggiungono i ragazzi provenienti dagli Allievi. L’alternativa a Pollace, sull’out di destra, si chiama Cristiano Dovidio. Le caratteristiche sono simili a quelle del terzino veterano: velocità innata e grinta a colazione. Sull’altro versante, Seck si alternerà con Federico Pasqualoni, classe ’97, esploso nella seconda parte di stagione con la maglia biancoceleste degli Allievi Nazionali, proprio come Dovidio. Stessa provenienza anche per Simone Mattia che si è messo in luce nell’ultima edizione del Trofeo Wojtyla. Non certo un colosso, ma molto rapido e abile nell’anticipo. Inzaghi spera possa maturare il prima possibile. Di centrali ce n’è bisogno come il pane.

CENTROCAMPO – È una pedina a cui Inzaghi non potrà mai rinunciare, un tassello che già fa gola a mezza Europa (l'Espanyol in primis). A centrocampo sarà Alessandro Murgia a illuminare la manovra biancoceleste. Classe '96, la Lazio l'ha blindato a metà giugno, facendogli mettere nero su bianco il primo vero contratto (accordo di tre anni fino al 2017) della sua carriera. Promosso dagli Allievi Nazionali, non ha pagato minimamente lo scotto del passaggio di categoria. Dotato di gran tecnica e intelligenza tattica, Murgia agirà da mezz'ala sinistra nei tre di centrocampo. Al suo fianco, il prescelto per occupare la cabina di regia, dovrebbe essere Lorenzo Pace. È un pupillo di Inzaghi, che l'ha già allenato ai tempi degli Allievi. Utilizzato prevalentemente a gara in corso, nella passata stagione veniva gettato nella mischia ogni qualvolta la Lazio era in vantaggio ed era necessario giocare col cronometro. Gran palleggiatore, discreta visione di gioco, sarà in grado di farsi valere con i gradi del titolare? Il terzo e ultimo tassello della linea mediana è un nuovo acquisto: Clay Verkaj. Tedesco di origini albanesi, classe ’96, arriva dall’Eintracht Francoforte, con cui ha giocato nella formazione Under 19 (l’equivalente della nostra Primavera). È un mancino, fa della duttilità e della tecnica le sue doti migliori. S'è messo in luce durante la preparazione estiva, ha convinto lo staff tecnico biancoceleste a metterlo sotto contratto. Come per Prce, l'incognita è rappresentata dalla lingua, gli servirà del tempo per assimilare i dettami tattici del calcio nostrano. Abbandoniamo il podio, perlustriamo le retrovie, le alternative a disposizione di Inzaghi. Luca Germoni - lottatore nato - e Francesco Manoni - giocatore che ama inserirsi negli spazi - si candidano per un ruolo da comprimari. Del secondo, in particolare, gli addetti ai lavori ne parlano un gran bene: prelevato dalla Viterbese, nell'ultima edizione del Trofeo Karol Wojtyla (vinto dalla Roma) ha catturato l'attenzione, riuscendo anche a segnare un gol nel derby. Deve ancora formarsi fisicamente, ma il suo futuro, ad oggi, appare radioso. I due si lasciano alle spalle una stagione tutt'altro che entusiasmante vissuta agli ordini di Avincola, vogliono provare a guadagnarsi spazio in Primavera. Dove troveranno spazio anche il polacco Michal Borecki (17 anni, già nel giro della Nazionale Under 17) e Mika Mario Rokavec (sloveno classe '97, acquistato nel gennaio scorso dall'Aka Hib Liebenau).

ATTACCO - Il reparto avanzato è quello che, durante la finestra estiva di mercato, ha subito minor saccheggiamento, nonostante sia rimasto orfano del trascinatore della scorsa stagione: Cristiano Lombardi. L’ala destra, volata in prestito al Trapani, “spaccava” da solo le difese avversarie. Quest’anno quel compito spetterà a Simone Palombi, messosi in luce già nella scorsa stagione arrivando in doppia cifra, complice il lungo stop occorso a Mamadou Tounkara. A proposito, l’attaccante spagnolo di origini senegalesi potrebbe rappresentare l’asso nella manica per Simone Inzaghi, che potrebbe decidere di schierarlo nelle partite più delicate. Altrimenti, con tutta probabilità, la punta rimarrà aggregata alla prima squadra. Al contrario, un punto fisso di questa nuova Lazio sarà Chris Oikonomidis. L’esterno australiano, che potrebbe ricoprire anche il ruolo di mezz’ala sinistra nel centrocampo a tre, è uno dei veterani di questo gruppo. Voluto fortemente da mister Bollini, Oikonomidis ha faticato a mettersi in mostra sotto la gestione Inzaghi. Adesso però la musica è cambiata e nel tridente titolare, Chris è un elemento imprescindibile grazie alla sua esperienza e alla sua abilità negli inserimenti. A contendersi l’ambito scettro di prima punta, in assenza di Tounkara, c’è la fila: dai più esperti Mattia Fiore (fuori per la rottura del crociato e del menisco) e Simone Milani (attualmente fuori per la rottura del bacino), ai promettenti Emanuele Capuano, Edoardo Collarino (in gol nell'ultima amichevole) e Alessandro Rossi. Quest’ultimo è uno dei migliori prospetti del settore biancoceleste, ma qualche infortunio di troppo ne ha rallentato l’ascesa.