FOCUS - Felipe-Patric: gli amici social si prendono la fascia destra

Pubblicato il 28/10 ore 09:00
29.10.2016 07:15 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Felipe-Patric: gli amici social si prendono la fascia destra

 "Te lo meriti fratellino mio, sono molto contento per te". Sono passate poche ore dalla vittoria della Lazio sul Cagliari e Patric decide di festeggiare l’amico Felipe Anderson. Basta questo per capire il rapporto di amicizia nato tra il terzino spagnolo e il tornante brasiliano. Se il difensore e Keita si conoscevano dai tempi del Barcellona, con l’ex Santos i due si sono avvicinati con il trascorrere dei mesi. È facile vederli posare insieme sui rispettivi social network. In panchina nel prepartita, a Formello pre, dopo o durante la partita oppure fuori dal campo. L’intesa tra Gabarron e Pipe è cresciuta e i risultati si vedono anche e soprattutto in campo. L’iberico e il verdeoro sono le sorprese più belle di questo avvio di stagione.

PATRIC TITOLARE – Il numero quattro è alla sua seconda stagione all’ombra del Colosseo, ma è alla prima da protagonista. È arrivato da oggetto misterioso nell’estate 2015 e per i primi sei mesi ha messo insieme appena tre gettoni contro Chievo, Inter e Genoa. Nell’ultima parte del campionato, complice un’infermeria affollata, il laterale di Mula arriva a nove presenze con l’aquila sul petto alternando buone cose e qualche errore di troppo. In estate la società crede ancora in lui e lo reputa l’unica alternativa a Basta per la corsia esterna. L’avvio di campionato sembra ripercorrere quanto accaduto nella stagione precedente con appena 24 minuti giocati contro la Juventus. Patric si gioca bene le sue carte e sfiora anche il gol con un tiro dal limite che finisce alto di un niente. Lo spagnolo si risiede in panchina fino al primo ottobre, quando il ha la grande occasione: Basta si ferma dopo la gara contro il Milan e Inzaghi gli affida la fascia destra. Il terzino iberico non sbaglia e, anzi, è uno dei migliori dei suoi. Lo spagnolo si ripete contro il Bologna e si distingue per temperamento, carattere e voglia di fare. Inzaghi non può rinunciare a lui e così con il Torino lo sposta a sinistra, complice il rientro di Basta e la squalifica di Radu. Il numero quattro non delude e risponde presente così, mercoledì, viene preferito al serbo e si prende la fascia. Voglio essere il titolare di questa Lazio”, ha affermato senza paura nel post partita. E se continuerà così sarà difficile portargli via una maglia.

BENTORNATO FELIPE – Sulla stessa corsia, qualche metro più in sù, c’era Felipe Anderson. L’altra sorpresa di queste prime dieci giornate. Definire Pipe una sorpresa forse è troppo, ma il brasiliano sembra tornato il giocatore che aveva impressionato nel 2014/15. Dieci gol e otto assist trascinarono la Lazio di Pioli al terzo posto e fecero impazzire il popolo biancoceleste. Nella passata stagione sono arrivati sette reti e cinque passaggi vincenti, ma le prestazioni non sono state le stesse. Il talento verdeoro ha dovuto spesso guardare i suoi compagni dalla panchina e non ha mai ripetuto quanto mostrato nel campionato precedente. In estate l’ex Santos ha vinto una storica medaglia d’oro con il Brasile: l’Olimpiade gli ha fatto saltare la prima di campionato contro l’Atalanta a Bergamo, ma da allora il numero dieci ha sempre giocato. Felipe è cresciuto con il passare delle giornate anche quando Inzaghi gli ha chiesto di fare l’esterno a tutta fascia in un insolito 3-5-2. Un ruolo nuovo che ha affrontato con carattere e personalità anche se non sono mancate le pause all’interno del match. Continuità, questo è stato il principale nemico di Anderson. In tanti avevano parlato di lui come un giovane di belle speranze che aveva avuto solo qualche mese brillante. Beh, Felipe vuole smentire gli scettici e, a giudicare dai numeri, ci sta riuscendo alla grande. Un gol dopo una serpentina ubriacante con cui ha lasciato ferma l’intera difesa del Cagliari per poi battere Storari. Non è finita qui perché è proprio lui a guidare la classifica degli assist, con ben quattro cioccolatini offerti ai compagni. L’oro olimpico non intende più fermarsi e vuole di nuovo trascinare le aquile in Europa e - bando alla scaramanzia - magari in Champions League. Anche perché dietro di lui ci sarà l’amico Patric a guardargli le spalle.