FOCUS - Inzaghi, l'allenatore mai nel pallone: tattica e spirito i suoi segreti per una Lazio vincente

Pubblicato ieri alle 17.51
03.03.2017 07:15 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Inzaghi, l'allenatore mai nel pallone: tattica e spirito i suoi segreti per una Lazio vincente
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© foto di Federico Gaetano

Se il derby della Lazio è stato perfetto, il merito maggiore va a Simone Inzaghi. E bravo il tecnico biancoceleste: sornione, mai scamiciato, tutto preciso ma con la rabbia dentro. Si è preso una formazione e l’ha modellata a suo piacimento. Ma non con un solo modulo, no. Come fosse un pezzo di das, gli dà la forma che vuole a seconda dell’avversario. Contro la Roma la sua squadra è stata perfetta. Non che le altre volte, tatticamente parlando, gli 11 in campo si siano mossi male. Ma con l’aiuto dei ragazzi, senza sbavature, il suo lavoro si è trasformato in un’opera d’arte.

TATTICA - I primi accorgimenti: Biglia l’ombra di Nainggolan. Se il belga scivola sulla fascia sinistra, il capitano deve inseguirlo, Parolo va al centro. E così il fulcro del gioco giallorosso è annullato. Il 3-5-2 è inedito non nello schema, ma nell’interpretazione. Mai si era visto un centrocampo a cinque con Basta e Felipe Anderson contemporaneamente in campo a fare il trequartista con libertà. O meglio, si era visto una volta con la Juventus all’Olimpico il 27 agosto: in quel caso nella linea mediana c’era però Lulic e non Milinkovic. Dunque il brasiliano, senza l’obbligo di stantuffare sulla fascia, gioca meglio ed è più decisivo. Ancora bravo ad Inzaghi, che ha saputo lavorare sulla mente di chi il 4 dicembre, nel primo derby di campionato, aveva spianato la strada per i due gol della Roma. Vedi Wallace.

SPIRITO - Tra le cose più belle successe nella serata del derby, va ricordata quella nel post partita. Inzaghi ammette: “La Curva Nord era quella dei miei tempi”. Ecco cosa vuol dire avere un tecnico che conosce l’ambiente. Sotto la camicia, Inzaghino, ha la maglia della Lazio appiccicata addosso. E ha un certo feeling con i derby: da giocatore certo, ma anche da allenatore della Primavera. Proprio in Coppa Italia, nel 2015 con i suoi aquilotti, ha battuto la Roma in finale. Da lì, poi, non si è più fermato.

PUNTI - Va la sua Lazio: più di 2 punti la media a partita, una marcia che non si deve e non può fermarsi. E anche in campionato il ritmo è alto: la media punti scende poco sotto al 2 . La corsa all'Europa rimane apertissima. Il cammino è molto simile a quello fatto vedere in Primavera. Ora c’è la possibilità di vincere qualcosa e portare la squadra in alto, dove merita. Al suo primo anno in panchina tra i grandi, sarebbe l’inizio di carriera più bello degli ultimi anni.