FOCUS - L'importanza di chiamarsi Parolo: quantità e gol al servizio di Inzaghi

02.10.2017 09:40 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - L'importanza di chiamarsi Parolo: quantità e gol al servizio di Inzaghi

Una Lazio bella e spregiudicata che regala spettacolo e gol sta facendo brillare gli occhi dei suoi sostenitori. Il giocattolo costruito da Simone Inzaghi funziona alla grande e il popolo biancoceleste sogna in grande. I gol a ripetizione di Ciro Immobile, le magie di Luis Alberto, le parate decisive di Thomas Strakosha, la grinta di Lucas Leiva, l’esperienza di Stefan Radu e così via. La lista è lunghissima perché la capacità del piacentino è proprio quella di rendere tutti determinanti. Non va dimenticato uno dei senatori della squadra, quel Marco Parolo che anche ieri ha saputo prendersi una scena con una doppietta. La generosità e il lavoro del centrocampista laziale spesso non ruberà l’occhio come un colpo di tacco o un dribbling, ma fanno la differenza allo stesso identico modo. Macina chilometri su chilometri, polmoni e muscoli d’acciaio sono la sua caratteristica principale. Pressa a tutto campo, aiuta Leiva in interdizione e poi è bravissimo negli inserimenti in area avversaria. Quasi un attaccante aggiunto visto che è spesso l’uomo più avanzato dell’intera squadra. I suoi tagli e le sue sovrapposizioni sono letali per le difese avversarie e non è un caso che con l’aquila sul petto sia già arrivato a 25 gol in 127 gare disputate, con una media di una rete ogni 5 gare: niente male per un incontrista.

QUANTITA’ E GOL – Indimenticabile resterà la sua prima stagione all’ombra del Colosseo, quando arrivò in doppia cifra in campionato (dieci in campionato più uno in Coppa Italia, ndr). Sei l’annata successiva e cinque nella scorsa, tutti realizzati in trasferta. La sua ultima rete all’Olimpico prima della doppietta di ieri era quella firmata nel derby perso malamente per 4-1 dell’aprile 2016, sconfitta risultata fatale a Pioli. Poi è arrivato Inzaghi e con il mister emiliano Parolo aveva segnato solamente in trasferta: a Marassi contro la Sampdoria a dicembre, il poker storico per un centrocampista contro il Pescara e la rete, appena due settimane fa, sul campo del Vitesse. Marco sa anche risolvere i match e per il suo allenatore è uno degli intoccabili. Basta pensare che dal suo arrivo ha saltato in campionato appena sette partite su 52: tre per squalifica e quattro per infortunio. Insomma se il ragazzo di Gallarate è disponibile, il tecnico lo getta nella mischia.  Quella di ieri è la sua quinta segnatura multipla in carriera: due doppiette sono arrivate ai tempi del Parma, altre due con la Lazio e poi ci sono i quattro gol realizzati contro il Pescara citati in precedenza.

NAZIONALE – Parolo è anche un punto fermo della selezione guidata dal ct Ventura, anche se il 4-2-4 lo svantaggia visto che spesso gli vengono preferiti giocatori più difensivi come Verratti e De Rossi. Ma Marco non si arrende e forte delle sue 30 presenze in azzurro punta deciso ai prossimi Mondiali in Russia. Insieme all’amico e compagno di squadra Ciro Immobile è tra i quasi certi della convocazione per quello che sarebbe per lui la seconda esperienza nella Coppa del Mondo dopo lo sfortunato cammino del 2014. Diverso, invece, è stato il suo Europeo. Con Conte in panchina il classe 1985 è stato tra i migliori della squadra che si è dovuta arrendere solo ai rigori nei quarti di finale contro la Germania. Una sconfitta con rammarico, ma che carica ancora di più il lombardo in vista dell’appuntamento russo. Manca ancora qualche mese e prima c’è da continuare a guidare la Lazio verso l’Europa. Il sogno Champions rimane nonostante l’agguerrita concorrenza, ma con un gruppo e un Parolo così nulla sembra impossibile.