FOCUS - La riscoperta del vecchio, la rinascita del giovane: Mauri e Cataldi, gioielli diversi della Lazio

Pubblicato ieri alle 23:14
13.02.2016 07:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La riscoperta del vecchio, la rinascita del giovane: Mauri e Cataldi, gioielli diversi della Lazio
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© foto di Federico Gaetano

Il vecchio che non passa mai di moda e il nuovo che avanza. Il veterano e il giovane per dare geometrie, fantasia ed estro, per consegnare alla Lazio varianti di gioco e non soffocarla nel "palla alle ali e preghiamo". Stefano Mauri è il vecchio, solo all'anagrafe e calcisticamente parlando s'intende; Danilo Cataldi è il nuovo, giovanotto laziale che dopo mesi di prestazioni deludenti sta tornando a esprimersi ai livelli toccati nella passata straordinaria stagione. Il vecchio e il nuovo hanno convinto Pioli, si candidano a una maglia da titolare pure contro il Galatasaray. Non sarà facile: Parolo e Candreva scalpitano e nel match contro i turchi potrebbero tornare dal primo minuto. Ma la sfida contro il Verona, così come quella contro il Genoa, ha mandato segnali chiari, inequivocabili. Mauri e Cataldi sono tra i giocatori più in forma a disposizione. Il primo ha portato fantasia e alternative nell'azione offensiva, fungendo da esterno atipico, il secondo sgravando spesso un Biglia un po' imballato dai compiti di regia senza però trascurare gli inserimenti tipici di una mezzala da 4-3-3. Il secondo gol è roba loro, impacchettato dal giovane e infiocchettato dall'esperto.

IMPRESCINDIBILE - Si sono cercati spesso, si sono trovati con buona regolarità. Mauri ha intelligenza tattica fuori dal comune, vede autostrade dove gli altri immaginano solo sentieri (avrebbe detto Vujadin Boskov), fa movimenti che nessuno in rosa ha nelle sue corde. E' un jolly prezioso, come il buon vino sembra migliorare invecchiando, forse Pioli lo ha troppo trascurato in questi mesi. Ha collezionato solo 12 presenze (sei da titolare), per un totale di 490'. Poco per chi, fino allo scorso anno, era abituato a essere insostituibile fonte d'ispirazione per il gioco della Lazio. D'altra parte i numeri parlano chiaro: con lui in campo dal primo minuto sono arrivati 13 gol in sei partite giocate in stagione, per una media di 2,16 reti a partita. Medicina mica male per una squadra che soffre a trovare la porta avversaria. Media gol e media punti che si equivalgono perché nelle sei partite giocate dall'inizio da Mauri, la Lazio ha collezionato 13 punti e quindi 2,16 a match. Mentre quando Mauri è rimasto fuori o giocato solo spezzoni finali, i punti sono stati 33 in 25 occasioni e cioè 1,34 a gara. Una differenza abissale, che si conforma a quanto accaduto lo scorso anno: con Mauri in campo dall'inizio ecco 49 punti in 23 gare di campionato e media di 2,13 punti a partita, con Mauri fuori o dentro solo al tramonto di un match ecco che la media scende a 1.4 punti a partita. Quando c'è lui, insomma, la Lazio diventa più pericolosa, tanto che in campionato, dove la Lazio ha una media tiri in porta di 3,5 tiri a partita, la squadra arriva a concludere 5,25 volte a incontro. Più pericolosa, più prolifica e quindi più vincente. La Lazio non può a fare a meno di Mauri, almeno i numeri dicono questo e pure il campo sembra andare nella stessa direzione. Contro il Genoa era stato uno dei più positivi, convincendo pure Pioli che nella sfida all'Hellas lo ha riproposto dall'inizio.

STELLA (RI)NASCENTE - Come lui dentro pure Cataldi che sta diventando imprescindibile per l'economia del gioco laziale. Il gol contro il Chievo lo ha sbloccato, lo ha rilanciato dopo un periodo buio, sembrava essersi perso nelle difficoltà di una stagione complicata e dopo un anno vissuto da protagonista ecco che le critiche erano cominciate a piovere copiose. Gli è servito il primo gol in campionato, il secondo con la maglia del suo cuore, per ritrovare fiducia. Nelle ultime cinque gare è sempre stato inserito nel blocco dei titolari, ha saltato solo la sfida contro il Napoli per squalifica, risultando in ogni occasione uno dei migliori. Il mese di novembre era stato il più buio per la Lazio, ma pure per lui che in campionato aveva assaggiato solo la panchina. Poi la risalita, lenta, il primo lampo contro l'Udinese in Coppa Italia, l'exploit tre settimane fa con il Chievo. Ha segnato due gol in stagione, ma soprattutto servito cinque assist. In questa speciale classifica è primo, condivide il trono con Klose e Keita, sono loro i re del passaggio vincente. Ieri ha illuminato prima per l'amico e compagno di stanza Matri e poi per il veterano Mauri. Con lui in campo la Lazio ha una media 1,90 punti a gara, tra i giocatori di movimento e con più di una presenza in campionato, l'unico a superarlo è proprio Mauri. Danilo sta risalendo la china, con l'Hellas si è imposto, l'assist per il gol di Matri arriva dopo una battaglia fisica contro un carro armato come Ionita, sintomo che la autostima, la fiducia e la condizione sono in netta crescita. Sta bene Cataldi, vuole esserci pure col Galatasaray, il gol gli manca solo in Europa ormai, spera di segnarlo già a Istanbul, magari su invito di Mauri. Sarebbe un favore ricambiato, vero, ma pure un passaggio di testimone. Il veterano e il giovane, entrambi con la Lazio cucita addosso.