FOCUS - Lazio, che Biglia sia con te: senza Lucas numeri horror e poca personalità

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"Che la forza sia con te". Che Lucas sia con te. Non George, creatore di una delle saghe cinematografiche più importanti di sempre. Ma Biglia, imprescindibile campo di forza della Lazio. E' questo l'augurio jedi che ogni tifoso biancoceleste dovrebbe fare a Pioli. Perché con o senza Biglia fa tutta la differenza del mondo. Ed ecco, allora, che recuperarlo per la gara di domenica prossima contro il Torino diventa fondamentale. La Lazio senza il suo faro di centrocampo si spegne, si scioglie, perde ritmo e personalità. Biglia cuce il gioco come nessun altro, accorcia la squadra, sa come non far abbassare il suo baricentro, come prenderla per mano quando c'è da scendere in trincea e difendere quanto conquistato. E' un maestro, un direttore d'orchestra inimitabile, metronomo perfetto per il l'idea di calcio che coltiva Pioli da un anno e mezzo. Senza di lui è notte fonda, soprattutto se lì in mezzo manca un altro pilastro come Parolo. Cataldi è la controfigura del talento ammirato nella passata stagione a causa di una condizione fisica approssimativa e di un processo di maturazione che passa anche attraverso momenti delicati come questo. Danilo va protetto, aspettato, sarebbe ingeneroso gettare su di lui la croce, ma è indubbio che senza Biglia la Lazio perda in qualità e personalità. A Reggio Emilia è uscita tutta la difficoltà della Lazio a imporsi e a costruire gioco se in mezzo al campo non c'è Biglia a dirigere. Cataldi e Onazi hanno faticato tantissimo, sovrastati dal centrocampo del Sassuolo.

Lo dicono i numeri freddi, cinici e spietati, ma forieri di verità assoluta. Orfana del suo capitano, la Lazio ha subito tutte e tre le sconfitte fin qui maturate in campionato (Chievo, Napoli e Sassuolo), mentre con Biglia in campo ha sempre vinto (Bologna, Hellas e Frosinone), un dato che si evidenzia ancor di più allargando il discorso all'Europa. L'andata del preliminare di Champions, con l'argentino a guidare il centrocampo, la Lazio la vince 1-0 con gol di Keita. Nella gara di ritorno, senza Lucas in mediana, Bayer Leverkusen padrone ed eliminazione dalla Champions. Non fa eccezione neanche l'Europa League: in mancanza di Biglia pari a Dnipropetrovsk, con Biglia vittoria sul Saint-Etienne. Se c'è l'argentino la Lazio vince e spesso convince, ma se viene privata del proprio capitano allora sono dolori. Un caso che l'ex Anderlecht sia pure il capocannoniere stagionale dei biancocelesti con tre reti? Forse sì, ma se oltre a garantire sostanza e tanta qualità al centrocampo, Lucas si mette pure a fare gol da tre punti ecco che da fondamentale diventa imprescindibile. 

Pioli lo sa, non è un caso che appena arrivato abbia messo Biglia al centro del progetto tecnico, accantonando Ledesma e cercando di cucire addosso a Cataldi i panni del regista. Un piano che ha pagato fino a un certo punto perché se è vero che il tecnico emiliano ha esaltato le qualità di Biglia, è pur vero che un periodo di difficoltà nel processo di maturazione di Cataldi poteva essere preventivato e allora ecco che un giocatore con le qualità e l'esperienza di Ledesma poteva tornare molto utile. Soprattutto in una stagione che vede la Lazio impegnata su tre fronti. Società e tecnico, però, hanno fatto altre scelte che, al momento, non stanno pagando. Biglia anima e cuore della Lazio, non è più una notizia. Capitano naturale, unico giocatore in grado di trasmettere quel quid in più anche a livello di carattere. E' una garanzia Lucas, con lui in campo cinque vittorie in stagione su sei partite giocate (unica sconfitta Shanghai in Supercoppa), senza sono arrivate quattro sconfitte in sette gare disputate, a fronte di due vittorie (contro Udinese e Genoa) e un pareggio. Matematica che opinione non è e certifica quanto il numero 20 sia decisivo nell'economia laziale. Il tour de force di ottobre-novembre è appena iniziato, recuperare Biglia e preservarlo da nuovi stop sarà decisivo. Che la forza sia con te Lazio. Quindi, caro Lucas, torna presto.