FOCUS - Petkovic e Inzaghi, numeri e storie a confronto: due pagine diverse dello stesso best seller

Pubblicato il 26/05/2018 alle ore 14.06
27.05.2018 07:25 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Leonardo Giovannetti - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Petkovic e Inzaghi, numeri e storie a confronto: due pagine diverse dello stesso best seller
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Vladimir Petkovic e Simone Inzaghi. Due figure simili per certi aspetti, diametralmente opposte per altri. Lo svizzero di animo duro, coriaceo. Il piacentino più conciliante e indulgente. Questi due nomi, per diritto, sono entrati a far parte della storia biancoceleste. Un salto nella bacheca dei trofei potrebbe rinfrescare la memoria: una Coppa Italia per Petkovic (e che Coppa Italia), una Supercoppa Italiana per Inzaghi. Insomma, due personaggi che poco si sono addentrati nel ginepraio mediatico fuori dal campo, ma che sul rettangolo di gioco hanno saputo regalare emozioni incredibili a una tifoseria dal cuore forte.

TRA NUMERI E ANALOGIE – Petkovic ha guidato la Lazio in 81 partite: 37 vittorie, 22 sconfitte e 22 pareggi. Inzaghi ha attualmente disputato 105 gare in biancoceleste: 59 vittorie, 26 sconfitte e 20 pareggi. Lo svizzero ha registrato quindi il 45,67% delle vittorie, contro il 56,19% del piacentino. Vladimir ha chiuso la sua prima stagione con un settimo posto, Simone si è posizionato quinto per ben due annate. Il primo ha conquistato la finale di Coppa Italia, superando per 1 a 0 la Roma in quel magico 26 maggio 2013. Il secondo l’ha raggiunta una volta, uscendone sconfitto con la Juventus. Inzaghi ha poi pareggiato i conti, sia con Petkovic che con i bianconeri, vincendo la Supercoppa Italiana nella stagione appena trascorsa. Apriamo la caccia alle analogie e subito una su tutte emerge evidente. Ha un nome, si chiama quarto di finale di Europa League. Già, sia Petko che Simoncino hanno navigato in questa competizione, perdendo il controllo nello stesso burrascoso tratto di mare. La Lazio del 2012/13 è affondata con il Fenerbache, quella di quest’anno è colata a picco con il Salisburgo. Insomma, due capitani coraggiosi che hanno tenuto saldo il timone nelle acque di confine per poi essere travolti dalla tempesta europea.

SORPASSI DA RECORD - Il glaciale Vladimir Petkovic ha dimostrato di non temere la nuova esperienza in Serie A, siglando subito record roboanti: non ha raggiunto la striscia positiva di Delio Rossi, sul trono con 15 risultati utili consecutivi, ma ne ha piazzati dieci registrando il maggior numero di punti della storia biancoceleste nel girone d’andata, ben 39. I record, si sa, vengono battuti dai più ambiziosi. Uno di questi è sicuramente Inzaghi, che nella stagione appena trascorsa ha di schianto aggiornato ogni statistica. Il giovane mister ha vinto e convinto, si è posizionato in scia e ha messo nel mirino la Lazio del passato: alla fine del girone di andata sono stati 46 i punti conquistati, ben 7 in più dello svizzero. Inoltre, per chiudere in bellezza, i biancocelesti sono rimasti imbattuti per 10 giornate raggiungendo l’altro record conseguito da Petkovic, dopo aver sfiorato la stessa impresa nell’anno precedente in cui si erano arenati a 9. Entrambi gli allenatori hanno affrontato stagioni piene e frenetiche, dato l’impegno su più fronti. Questa volta, il punto va allo svizzero: nel 2012/13 la Lazio ha siglato i record di partite stagionali, ben 57. Inzaghi, nel campionato corrente, si è fermato a 55. Ma quali giocatori hanno reso grandi queste due compagini messe a confronto? Protagonista di entrambe le entusiasmanti storie è Senad Lulic, l’eroe del 26 maggio e attuale capitano della Lazio. Mitico duo di quel passato a timbro elvetico è stato Klose – Hernanes, insieme 26 gol nella prima stagione di Petkovic: 15 il primo, 11 il secondo. Oggi si impongono sulla griglia delle statistiche Immobile e Milinkovic: con ben 41 gol totali sono la coppia più prolifica nella storia della Lazio. Due formazioni a trazione anteriore, con interpreti offensivi di estrema qualità.

CONCLUSIONI SCRITTE E NON SCRITTE – Petkovic è arrivato nel 2012, finendo per essere esonerato nel gennaio 2014 dopo non esser riuscito a bissare la precedente stagione. Inzaghi, invece, sembrava esser destinato a un umile comparsa. Lotito lo ha chiamato a prendere una Lazio allo sbando, quella di Pioli, che ha traghettato con destrezza nelle ultime 7 giornate di campionato. Rilevato (quasi) da Marcelo Bielsa nell’estate seguente, è stato poi ripescato dal presidente causa il repentino abbandono dell’argentino. Tutt’ora tiene le redini della squadra. Insomma, due vite da laziali diverse, ma capaci di scavare nei cuori dei tifosi e ritagliarsi un posto unico nella storia della società. Petkovic ha scritto, con la freddezza di un comandante, una pagina gloriosa tutta bianco e celeste che trova una sua conclusione, per quanto amara. La sua, Inzaghi, la sta ancora scrivendo.