I pensieri di Inzaghi: il cambio di modulo, la ricerca di un gioco e... la suggestione Murgia

Pubblicato il 28/09 alle 08.35
29.09.2016 07:10 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
I pensieri di Inzaghi: il cambio di modulo, la ricerca di un gioco e... la suggestione Murgia
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ore di riflessione per Inzaghi. Il 3-5-2 visto nelle ultime tre gare ha consentito al tecnico piacentino finora di poter quasi accontentare tutti, utilizzando nella stessa formazione sia le due punte (Immobile in tandem prima con Djordjevic poi con Keita) che gli esterni Felipe Anderson e Lulic. Una metamorfosi tattica che costringe agli straordinari soprattutto il numero 10 brasiliano, più lontano dalla porta e costretto quindi anche a svolgere mansioni di ripiego. Un modulo che tutt’ora divide gli esperti e pensato in primis per limitare il gioco avversario (Pescara e Juventus, seppur in quel caso camuffato in un 3-4-3), sfruttando anche le corsie laterali e i movimenti delle due punte, ma che tutto sommato ha garantito ben sei punti in tre gare, al netto di 5 gol fatti e due subiti (entrambi a San Siro contro il Milan). Dubbi e certezze ancora troppo in equilibrio e che potrebbero spingere Inzaghi ad un ritorno alla difesa a quattro, come si evince dalla consueta rassegna stampa di Radiosei: un classico 4-2-3-1 alla Pioli per intenderci, con Milinkovic sulla trequarti, Felipe esterno a destra e uno tra Lulic e Keita sulla corsia mancina, a sostegno dell’unica punta Immobile. In quel caso, si andrebbe verso un altro ballottaggio, questa volta in difesa tra la conferma di Wallace e il ritorno di Hoedt, compagno di reparto di de Vrij nella prima di campionato contro l’Atalanta (in quel caso Lazio schierò un 4-3-3, ndr). Sicuro del posto sarebbe in quel caso Patric, ormai a tutti gli effetti sostituto di Basta. E a centrocampo?

CASTING IN REGIA: CATALDI VICE-BIGLIA O SUGGESTIONE MURGIA? – Nel mese degli esordi degli ex Primavera, perché allora non farsi prendere la mano e farla ‘davvero grossa’? Per carità, non sembra questo il momento opportuno per gli esperimenti, al netto dei risultati ancora altalenanti e di un gioco neanche lontanamente convincente. Eppure, qualche indizio non andrebbe neanche troppo sottovalutato: a differenza di Cataldi, il baby Alessandro Murgia ha certamente i connotati del regista di ruolo. Il classe ’94, infatti, è stato spesso adattato a vice-Biglia pur rimanendo di fatto una mezzala, come lui stesso ama definirsi. L’esordio contro il Pescara è stato, dopotutto, l’ennesima conferma di quanto il tecnico piacentino tenga in considerazione la linea verde della rosa, proveniente proprio dalla ‘sua’ Primavera. Sia chiaro, per ora soltanto una suggestione e nulla più. Anche perché il tutto rischierebbe di suonare come una bocciatura per Cataldi, in netto contrasto con le prestazioni piuttosto convincenti di questo avvio di stagione, impreziosite anche dal secondo gol in Serie A messo a segno nella prima a Bergamo. Pensieri intriganti, insomma, ma anche piuttosto delicati e che forse al momento la Lazio ed Inzaghi non possono permettersi.