IL PRECEDENTE - Lazio-Chievo 1-0, il Miha-day

26.04.2015 08:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Chievo 1-0, il Miha-day

"Non mi preoccupo degli avversari, pensiamo solo a noi. Dobbiamo fare una partita alla volta e tornare alla vittoria. Affronteremo l’impegno con umiltà e convinzione. Facciamo la corsa su noi stessi". Ha già tutto chiaro in mente Stefano Pioli: ora è la volta del Chievo, l'ennesima squadra che prova a intralciare il cammino laziale, l'ostacolo da superare per continuare a rimanere in bilico tra sogno e realtà. Un'avversario difficile da affrontare, la quinta difesa del campionato italiano, un vero e proprio spauracchio capace di conquistare contro la Lazio quattro successi, sei pareggi e appena due sconfitte all'Olimpico. Ma c'è un precedente, un filo invisibile che lega passato e presente...

5 ottobre 2003, lo stadio Olimpico è gremito, 45mila spettatori pronti a festeggiare il Maglia-day, l'iniziativa voluta dalla società per colorare lo stadio di biancoceleste. In campo, però, le sfumature cromatiche non sono le stesse che si vedono sugli spalti: la Lazio appare grigia, appannata, merito soprattutto di un Chievo che concede poco o nulla. Mancini in panchina è nero, quando l'arbitro fischia la fine del primo tempo, la sua faccia non ha bisogno di ulteriori commenti. L'allenatore laziale prova a buttare nella mischia Inzaghi, ma è un calcio di punizione di Mihajlovic a risolvere la contesa: l'arcobaleno del serbo incontra la deviazione di D'Anna, beffando l'ex Marchegiani. Il match riserva poche altre emozioni, ma nel pomeriggio dei colori non poteva certo mancare il rosso: lo prende Liverani nel concitato finale in cui il Chievo, alla vana ricerca del pareggio, assedia l'area laziale. Finsce 1-0, lo stadio applaude e sfoggia le tinte preferite: il bianco e il celeste.

A distanza di 12 anni torna il Maglia-day, una macchina del tempo pronta a trasportare gli spettatori nel passato. Chi c'era allora potrà raccontare ai più giovani l'emozione di vedere giocare Stam, Mihajlovic, Peruzzi, Stankovic, Fiore e Lopez. Chi ci sarà oggi conserverà lo spettacolo negli occhi e nel cuore, pronto a raccontarlo a sua volta a chi verrà. Quell'anno fu Coppa Italia e qualificazione in Europa League. Mai come oggi l'indecisione della scelta regna sovrana, sognando stavolta addirittura la Champions.