Klose-Anderson, "Il vecchio e il bambino": ecco la nuova coppia gol della Lazio

06.03.2015 08:34 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Cardone/Ercole - La Repubblica
Klose-Anderson, "Il vecchio e il bambino": ecco la nuova coppia gol della Lazio

Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera”. Li vedi uscire insieme dal campo, il 36enne Klose e il 21enne Anderson, e pensi all'inizio della celebre canzone-poesia di Guccini. La partita con il Napoli è appena finita e il brasiliano ha lo sguardo triste, voleva vincere e sentire più vicina la finale di Coppa Italia; Miro lo consola, gli racconta quante volte si è trovato in situazioni del genere: «C’è ancora il ritorno, nulla è perduto», gli avrà sussurrato tra un'indicazione tattica e un nuovo consiglio. E con loro due là davanti, tutto è possibile. Anche che il tedesco resti un altro anno a Roma, dove sta vivendo una seconda giovinezza pure per merito del giovane Anderson, sempre più “FA7” (non se n'è accorto solo il ct del Brasile Dunga, che non lo ha convocato). Ogni partita il “bambino” serve al “vecchio” 2-3 assist deliziosi.

E Klose segna, altroché. Ha già superato il magro bottino della stagione scorsa (8 reti in 29 presenze, una ogni 277 minuti) arrivando a quota 9 in 26 partite. Viaggia alla media di un gol ogni 139 minuti, la più alta da quando è alla Lazio. Nei primi 2 anni a Roma (16 reti in entrambi i casi) segnò rispettivamente un gol ogni 168 e 161 minuti. È arrivato a quota 49 con la maglia biancoceleste, 2 in meno di Vincenzo D’Amico, 12esimo cannoniere più prolifico nella storia del club. Numeri che potrebbero convincerlo a restare (il contratto c'è, il rinnovo è scattato automaticamente alla ventesima presenza), anche se a breve sarà annunciato un nuovo colpo in attacco per la prossima stagione: si abbassano le quotazioni di Adebayor, attratto dai dollari degli Usa. Felipe spera che Miro resti a prescindere. Lo aiuterebbe a crescere, a illuminare lo sguardo triste. Come quello del bambino di Guccini, che al termine della canzone dice al vecchio con voce sognante: “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.