Lazio, c'è la buona volontà non il risultato: a Empoli altro flop esterno, Tonelli e Fabbri fanno piangere Pioli

Pubblicato il 29/11 alle ore 19:58
30.11.2015 07:20 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, c'è la buona volontà non il risultato: a Empoli altro flop esterno, Tonelli e Fabbri fanno piangere Pioli
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© foto di Federico Gaetano

La buona volontà stavolta non è mancata, ma la Lazio perde ancora in trasferta e certifica ancor di più una crisi di risultati che dura da un mese e mezzo. Quantomeno, però, a Empoli si sono visti progressi dal punto di vista del gioco e della voglia, anche se l'ennesimo orrore difensivo ha concesso a Tonelli di indirizzare immediatamente la partita, rendendo ardua da subito l'impresa biancoceleste. Errori difensivi, scarsa vena offensiva, ma pure un paio di decisioni dell'arbitro Fabbri che fanno capire quanto in questa stagione la Lazio sia poco "protetta" dalla squadra arbitrale. Resta, però, un rendimento esterno da retrocessione e una difesa che continua a fare acqua e un attacco che segna col contagocce. Tutti problemi che Pioli deve risolvere in fretta, perché Juve e Sampdoria potrebbero essere una sentenza per il suo futuro.

FORMAZIONI - Pioli si copre, c'è da blindare una difesa troppo perforabile. E se contro il Dnipro il 4-4-2 aveva più il sapore di 4-2-4 con Kishna e Candreva sugli esterni, quello messo in campo al "Castellani" è un 4-5-1 con Lulic esterno mancino di centrocampo e Radu basso sulla stessa fascia. Mauricio è affiancato da Hoedt vista la squalifica di Gentiletti, mentre davanti tocca ancora a Djordjevic, con Milinkovic-Savic col compito di raccordo tra centrocampo e attacco. A destra spazio a Candreva, solo panchina per Felipe Anderson bloccato in settimana da un fastidioso torcicollo. Giampaolo cambia poco o nulla dell'Empoli che ha spaventato la Fiorentina a casa propria. Costa e Tonelli formano la coppia centrale davanti a Skorupski, con Paredes preferito a Dioussé nel ruolo di regista nel 4-3-1-2. Saponara è il trequartista alle spalle di Livaja e Maccarone. 

PRIMO TEMPO - Pronti via e l'Empoli mette subito il turbo. Laurini scappa via, si fa 50 metri indisturbato, complice anche una lettura errata di Lulic che lascia al francese le vie centrali e così Radu è costretto a stringere il campo e a far fallo. La punizione non porta conseguenze, ma lo fa il calcio d'angolo battuto tre minuti dopo da Paredes: corner tagliato dell'argentino, Tonelli si libera di Mauricio e impatta il pallone all'altezza del dischetto del rigore, Empoli avanti dopo 240 secondi il fischio d'inizio di Fabbri. La Lazio prova a scuotersi, ma i toscani difendono con ordine e così il primo tiro in porta dei biancocelesti arriva al 20', quando Milinkovic lavora bene un pallone al limite dell'area e lascia partire un sinistro che, però, Skorupski para senza troppi patemi. Di serbo in serbo, dopo Sergej è il turno di Djordjevic, stesso copione però, sinistro debole e portiere dell'Empoli che blocca. Tra il 20' e la mezzora, la Lazio vive il suo miglior momento, Biglia ci prova dalla stessa mattonella dalla quale aveva segnato a Bergamo, ma stavolta la sua punizione termina di poco alta sopra la traversa. Pioli tenta di dare indicazioni, il compito di Biglia è quello di dare ampiezza alla manovra cercando di aprire le linee empolesi con frequenti cambi di gioco sfruttando gli esterni. Biglia esegue, apre per l'accorrente Radu che, dopo qualche balbettio sul controllo, riesce a servire Lulic che crossa e trova il piatto sinistro di Candreva che, però, alza troppo la mira. Ma quando la Lazio sembra aver preso in mano il match ecco che Hoedt ne commette due in tre minuti: al 42' buca l'intervento e costringe Mauricio al recupero disperato su Saponara, al 45' sbaglia il disimpegno e innesca Maccarone che punta e salta Basta ma, per fortuna di Pioli, spara alto da posizione invitante.

SECONDO TEMPO - Nessun cambio a inizio ripresa. Il primo squillo è di Radu che, dopo due minuti, coglie la parte esterna della traversa. E' una buona Lazio quella che approccia la ripresa, anche perché Biglia e Parolo sono più presenti in mezzo al campo e riescono a dare maggior sostanza all'azione offensiva biancoceleste. Al 53' primo cambio per l'Empoli, dentro Krunic e fuori un Saponara non al top della condizione fisica. Il problema laziale, però, resta quello difensivo, tanto che al 55' da punizione a favore (calciata malissimo da Candreva), l'Empoli riparte con Livaja che, però, non riesce a servire né Maccarone, né Krunic in quello che sarebbe stato un mortifero tre contro due. Pioli prova a cambiare, alla Lazio serve maggior peso offensivo: entrano Felipe Anderson e Klose al posto di Radu e Milinkovic, dal 4-4-1-1 si passa a un 4-4-2 dalle sfumature molto offensive. Djorjdevic ci prova al 58' su invito di Anderson, ma Skorupski si oppone bene con i pugni. Giampaolo capisce che il momento dell'Empoli è critico e si pone sulla difensiva inserendo Zambelli (un terzino) per Livaja optando così per la difesa a cinque. La Lazio troverebbe pure il gol con Klose che, però, viene annullato da Fabbri per una presunta carica del tedesco su Skorupski. Biglia va dalla bandierina, la palla viene sfiorata prima da Hoedt e poi sporcata da Djordjevic, l'estremo difensore dell'Empoli è pronto a bloccarla ma Klose si avventa e tocca in rete, la sensazione è che il portiere polacco non avesse ancora entrambe le mani sulla sfera al momento del tocco del tedesco. Nell'azione si fa male Krunic che esce e lascia spazio a Pucciarelli. La Lazio attacca ed è ancora Klose a spaventare l'Empoli con un colpo di testa che, però, viene bloccato da uno Skorupski in stato di grazia. Pioli si gioca l'ultimo cambio al 73', fuori Djordjevic e dentro Matri. Parolo e compagni sono volenterosi, ma fanno fatica ad arrivare al tiro con azioni manovrate, anche perché l'Empoli è chiuso a riccio e lascia pochi spazi. Matri crossa, Tonelli tocca con la mano, ma per Fabbri è un gesto involontario, ma il braccio è largo e fischiare rigore non sarebbe stato certo uno scandalo. Basta scende a destra crossa, Matri fa a sportellate in mezzo all'area, Klose ne approfitta e trova il gol, ma l'assistente di Fabbri vede un fuorigioco che non esiste e annulla la seconda rete al tedesco e certifica che la Lazio, quest'anno, non è fortunata con la squadra arbitrale. L'ultimo brivido lo regala Parolo che a 25'' dalla fine calcia di sinistro andando a un soffio dal palo di Skorupski.