Prandelli, l'attesa logora: ecco perché Lotito tergiversa...

Pubblicato il 30/05 alle ore 21:19
01.06.2016 07:12 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava/Alessandro Zappulla-Lalaziosiamonoi.it
Prandelli, l'attesa logora: ecco perché Lotito tergiversa...
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Uno stallo infinito, un'attesa logorante, soprattutto per Cesare Prandelli che -filtra da ambienti vicini al tecnico- sta cominciando a spazientirsi. E' passata una settimana dal primo e unico incontro con Lotito, andato in scena lunedì scorso a Villa San Sebastiano, da allora ci sono stati contatti telefonici sia con il presidente, che con il ds Tare, Prandelli è stato rassicurato, gli è stato detto in più di un'occasione che sarebbe stato scelto e quindi ufficializzato nel giro di qualche giorno. Ma, dopo sette giorni, ancora nulla. Prandelli è tornato a casa, a Firenze, aspetta e comincia a temere che quelle spese siano state solo belle parole. E' spazientito Prandelli, per la Lazio ha declinato offerte di Anderlecht e di un club cinese e ha pure respinto i sondaggi di Atalanta e Udinese. Lui vuole tornare ad allenare, sarebbe stato disposto a ripartire anche in una realtà minore rispetto a quella di Roma, ma l'ipotesi Lazio lo ha intrigato da subito, convinto di poter rilanciare la squadra biancoceleste e avviare un progetto importante. Nel frattempo, però, tra una chiamata di rassicurazione e l'altra, Lotito ha portato avanti le sue mille consultazioni: in primis con Giampiero Ventura, promesso sposo della Nazionale, ma pure pallino del patron laziale, che ha provato a strapparlo a Tavecchio, forte anche delle pressioni interne dei piani alti della FIGC e pare pure del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che avrebbero preferito che il ruolo di ct fosse affidato a Vincenzo Montella. Tavecchio, però, è rimasto fedele alla sua linea e Ventura è ormai in dirittura, vede il traguardo azzurro e il 7 giugno verrà ufficializzato come nuovo ct. Lotito ci ha provato a fare lo sgarbo al vecchio amico Tavecchio, anche per gonfiare il petto con l'ambiente Lazio e far capire a tutti di essere in grado anche di soffiare l'allenatore niente meno che alla Nazionale.

I PERCHÉ DELL'ATTESA - Tutto pronto per l'annuncio di Prandelli alla Lazio? No. Perché Lotito ha portato avanti sondaggi pure per Maran e lo stesso Montella, allenatore prediletto del direttore sportivo Tare. Ma Maran è bloccato dal Chievo e su di lui è forte l'Atalanta e Montella al momento è sotto contratto con la Sampdoria che -se dovesse rinunciare all'ex allenatore della Fiorentina- dovrebbe poi rintracciare un sostituto all'altezza. Mica facile. Ed ecco che torna in ballo, allora, il nome di Stefano Pioli, sotto contratto con la Lazio fino a giugno 2017, che potrebbe tornare in orbita blucerchiata in caso di addio con Montella. Un domino perfetto per la Lazio. Per Lotito che si libererebbe dei due milioni lordi da sborsare se Pioli non dovesse sistemarsi altrove e si metterebbe in casa l'allenatore prediletto dal Presidente del Consiglio (mica male di questi tempi). E pure per Tare che ha sempre avuto un debole per l'idea di calcio di Montella. Ecco da cosa deriva l'attesa. Lotito sta valutando tante situazioni, sta cercando di capire come si andrà completando il puzzle delle panchine e solo allora ufficializzerà il nuovo allenatore. E Prandelli aspetta: sempre più sfiduciato e sempre più spazientito. Chissà se pentito. Cesare da Orzinuovi è e resta il favorito a diventare il nuovo allenatore della Lazio, c'è l'intesa economica, l'intesa sullo staff, c'è tutto insomma per celebrare questa unione. Manca il via libera della Lazio. Club che a 17 giorni dalla fine del campionato ancora riflette su chi sarà la sua prossima guida, ma intanto fa mercato e costruisce la squadra senza però avere il parere di chi, quella squadra, l'allenerà. E pure le parole di Tare, secondo le quali alla fine della scorsa settimana il quadro allenatore sarebbe stato chiaro, se l'è portate via il vento. Sperando che l'aria di fine primavera, tra una consultazione e l'altra, tra un gioco di palazzo e l'altro, non si porti via pure la pazienza di Prandelli...