Signori: "Lazio, puoi fare un ottimo campionato. Djordjevic? Mi ricorda Casiraghi"

Pubblicato ieri alle 23
25.10.2014 07:50 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Signori: "Lazio, puoi fare un ottimo campionato. Djordjevic? Mi ricorda Casiraghi"

La sua carriera alla Lazio è durata cinque anni e mezzo, la storia d'amore con il club, invece, non finirà mai. Giuseppe Signori e la Lazio, 'what else?'. La carriera in biancoceleste del bomber di Alzano Lombardo ha inizio nell’estate del '92, le sue ventisei reti in trentadue partite riportarono la società capitolina nel panorama europeo dopo 15 anni di assenza. Il suo mancino ha stregato l’Olimpico, l'ha fatto tremare e gioire 127 volte. “E segna sempre lui!”, intonavano i tifosi laziali, sicuri che re Beppe gli avrebbe regalato un altro gol, un altro momento di felicità. Un atleta che ha restituito dignità e prestigio ai sostenitori biancocelesti, che ha dato prova di attaccamento alla maglia giocando e vincendo molte partite stringendo i denti. Nei derby ha lasciato più volte il segno, risultando determinante. Giugno del '95: la permanenza di Signori a Roma sembrava volgere al termine, Cragnotti aveva scelto di cedere il giocatore al Parma, ma non gli fu possibile. L’attaccamento dei tifosi per il loro beniamino bloccò tutto. Oltre 5000 mila laziali scesero in piazza per esprimere il loro dissenso nei confronti della cessione. L’amore, si sa, vince su tutto. E così Cragnotti si è dovuto arrendere, Signori rimase alla Lazio fino al 1997. L'ex attaccate biancoceleste questa sera è intervenuto come ospite della trasmissione '1900Tv', in onda su Gold Tv, per parlare della sua carriera, del suo rammarico per la finale del Mondiale mai giocata e di molto altro.

A chi somiglia Djordjevic secondo te?

"Io credo che per caratteristiche, per come si butta negli spazi e per come gioca bene le palle laterali ricordi Casiraghi. Lui è un mancino, di punte mancine la Lazio ne avute poche. Anche Giordano era mancino ma non aveva la forza fisica del serbo"

Se tu fossi un giocatore della Lazio, preferiresti fare la prima punta o un attaccante di supporto?

"Di supporto sicuramente, anche perché io ho giocato con elementi come Casiraghi, Riedle e Boksic. Loro creavano gli spazi e io li sfruttavo nel migliore dei modi. Io giocherei secondo punta, la prima punta prende le botte (ride, ndr)".

 In Nazionale con Sacchi giocavi tornante, e la cosa ti faceva arrabbiare…

"E’ un ruolo che comunque ho fatto per diversi anni con Zeman, avevo le qualità per fare il tornante. A seconda delle necessità mi sarei potuto adattare. Però avevo appena vinto la classifica cannonieri, mi aspettavo di giocare punta. Ma Sacchi aveva un modulo ad un punta, anche con il Milan. Io e Baggio non potevamo giocare insieme per questo motivo, da esterno non mi sono adattato. Ho il rimpianto di non aver giocato la finale del Mondiale, è stata l'unica che avrei potuto disputare". 

Chi è l’allenatore che ha sfruttato al meglio le tue qualità e il compagno di squadra più forte con cui hai avuto il piacere giocare?

“Sicuramente Zoff che è stato bravissimo a sfruttarmi in tutto e per tutto. Mi ha sfruttato al massimo, con lui ho vinto due volte la classifica cannonieri. Ho giocato con tanti giocatori forti che mi hanno aiutato, penso a Casiraghi e Boksic che mi hanno fatto segnare e vincere la classifica cannonieri”.

 Cosa pensi di Boksic?

"E' un grandissimo giocatore, ai tempi lo mettevo fra i primi giocatori in Europa, l’unico ‘difetto’ era che non sfruttava tutte le occasioni che si creava, magari saltava tutti dal centrocampo in su però non aveva la lucidità sotto porta".

 Hai visto qualche partita della Lazio e del Cagliari del tuo amato Zeman?

"Credo che la Lazio abbia tutte le qualità per fare un ottimo campionato ed ha la possibilità di centrare l’Europa. Il Cagliari è un punto di domanda: Zeman può vincere a S.Siro ma perdere spesso in casa".