Tour nelle scuole, F. Anderson: "Felice alla Lazio!". Milinkovic: "Voglio giocare la Champions"

Pubblicato il 9 febbraio alle ore 8
09.02.2016 10:50 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati M. Bo. e Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Tour nelle scuole, F. Anderson: "Felice alla Lazio!". Milinkovic: "Voglio giocare la Champions"

Prosegue il tour biancoceleste nelle scuole. Oggi, martedì 9 febbraio 2016, Gentiletti, Milinkovic e F. Anderson hanno fatto tappa presso l'Istituto comprensivo Grazia Deledda situato in via Latina 303, Roma. Segui l'evento in diretta con Lalaziosiamonoi.it!

I giovani studenti iniziano a interrogare i tre giocatori biancocelesti. Il primo a prendere la parola è Felipe Anderson: "Com'è essere famosi? Una cosa bella, vuol dire che il tuo lavoro è riconosciuto e che stai facendo una cosa importante".

Il microfono passa a Gentiletti: "Quando vinciamo una partita c'è sempre soddisfazione. È bello fare bene nel weekend quello che proviamo per tutta la settimana. Quando ho giocato la prima volta all'Olimpico ero molto emozionato, è una sensazione difficile da spiegare. Mi succede sempre quando c'è una partita importante. Perché ho scelto il calcio? Giocare a calcio è un desiderio che uno sente dentro da piccolo". Lo stesso vale per Felipe Anderson: "Mia madre dice che quando ero nella pancia già davo i calci. A 5-6 anni ero sempre con il pallone, già da piccolo ero innamorato del calcio". Ancora il brasiliano: "Se c'è tensione dopo una partita persa? Sì, perché siamo delusi. Ci sono anche dei compagni che parlano in questi momenti". Ecco il turno di Milinkovic, aiutato dal Team Manager Maurizio Manzini: "Quando sbaglio un gol mi sento malissimo, non ci dormo la notte". 

Felipe Anderson è il più richiesto: "Nello sport capita di perdere una partita, ma bisogna subito cercare nuove motivazioni, non si deve mai abbassare la testa. Giocando a calcio si conosce tutto il mondo, c'è un lato bello e uno brutto. Sei sempre lontano dalla famiglia ma ad esempio conosci città belle come Roma. Mi piace giocare nella Lazio, quando ho avuto la possibilità di venire qua non ci ho pensato molto. Già seguivo la squadra, sono molto contento di giocare nella Lazio". 

Un bambino, tifoso giallorosso, chiede a Gentiletti cosa ha provato nel perdere il derby 2-0: "Una sensazione bruttissima, perdere il derby non è mai bello". 

Felipe Anderson spiega come si diventa campioni: "Ci doveva essere Miro (Klose, ndr) per rispondere. Bisogna soffrire tanto, fare cose diverse dagli altri, fare ogni giorno meglio. Solo così si può diventare un campione. Cosa si prova ad andare in tv? È bello, a me piace quando arrivo a casa e rivedo la partita. E piace anche alla mia famiglia che é lontana e può seguirmi. Come facciamo a vincere sempre contro la Fiorentina? Da quando sono arrivato abbiamo quasi sempre vinto, alla mia prima partita all'Olimpico abbiamo pareggiato. È bello vincere contro squadre forti. Cerchiamo sempre di dare il nostro meglio. Quando non riesci a giocare bene ci sono i calciatori più esperti che ti motivano. Ognuno deve essere consapevole di fare un lavoro importante". 

Parola al Responsabile della comunicazione, Stefano De Martino, che fa una domanda ai tre calciatori. "Cosa si prova a giocare davanti al pubblico più bello d'Italia?". Risponde Gentiletti: "Una sensazione sempre bella". Poi De Martino chiede a Felipe se sente di mettere in campo tutto l'impegno possibile per la Lazio. "Certamente - risponde il brasiliano - ogni giorno che non riesco a fare bene arrivo a casa e mi dico  che devo fare di più e migliorare. La risposta è sì, sicuramente". Infine chiede a Milinkovic se ha voglia di giocare anche il prossimo anno in Europa. "Il mio obiettivo è quello di giocare la Champions League, mi alleno e cerco di fare di tutto per riuscirci".

Capitolo stadio vuoto, parla Manzini: "I giocatori non lo dicono quanto è difficile giocare senza tifosi, ma tra di noi lo diciamo tutti i giorni. In ogni caso non ho mai trovato una squadra che si identifichi così profondamente con la sua tifoseria. È un tutt'uno, nulla può incrinare questa cosa. La Lazio e il suo pubblico dovrebbero essere al di sopra di ogni interesse".