Una maledizione senza fine: Lazio ancora ko col Genoa, la sconfitta è una beffa assoluta

21.09.2014 16:51 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Una maledizione senza fine: Lazio ancora ko col Genoa, la sconfitta è una beffa assoluta

La classifica delle sconfitte più inaccettabili va riaggiornata, la striscia della maledizione Genoa allungata. I ko consecutivi della Lazio contro i rossoblù arrivano ora a sette, che nella tradizione cabalistica rappresenta un numero magico. Per i biancocelesti, è il suono sinistro della beffa più assurda. Gli uomini di Pioli tornano a Roma a bocca asciutta, dopo aver disputato uno dei primi tempi più belli degli ultimi anni. Terminato però senza reti. Alla fine è Pinilla a far esultare il Grifone, con una Lazio in inferiorità numerica e falcidiata dagli infortuni. Beffa su beffa.

FORMAZIONI - "Squadra che vince non si cambia". Per Pioli non sarà un dogma, ma rispetto alla vittoria contro il Cesena le conferme sono dieci su undici. Unica variazione: Felipe Anderson al posto di Keita. Rimandato invece il debutto stagionale di Marchetti: il portiere veneto si accomoda in panchina, il titolare è ancora Berisha. Gasperini risponde con un 4-3-3 speculare: Perotti e Kucka sono i due esterni atipici ai lati di Matri, preferito a Pinilla.

PRIMO TEMPO - I primi 45 minuti? Un dominio assoluto biancoceleste. Assoluto. Non basta un pallottoliere per quantificare le azioni da gol prodotte dalla Lazio. Unica pecca: è mancato il gol. Che nel calcio conta decisamente qualcosa. Ma la prova offerta nella prima frazione dagli uomini di Pioli è stata esaltante, travolgente. Come non si vedeva da tempo: neanche contro il Cesena si era ammirata una squadra così convincente. La cronistoria del primo tempo è una carrellata di occasioni per i capitolini. Si comincia al 4', con Lulic che imbecca in area Felipe Anderson: il brasiliano non batte a rete, sceglie di passare a Djordjevic, che per poco non trova l'angolino basso. Dopo tre minuti, ancora un Anderson in stato di grazia serve Parolo: Perin chiude in uscita. Altri due giri d'orologio e Candreva prova l'eurogol con un tiro al volo, emulato subito dopo da Lulic: il bosniaco manca di poco lo specchio. Sempre il numero 19 è autore di una giocata illuminante al 15': torre di Gentiletti sugli sviluppi di un corner, Senad controlla e chiama Perin a una parata miracolosa. Ancora più solare la chance avuta da Parolo al 21', che manca la deviazione vincente sull'assist di Braafheid (uno dei migliori in campo). E poi ancora: al 23' Djordjevic di testa manca di poco il sette; al 34' Perin nega il gol a Felipe Anderson, giunto al tiro dopo un paio di dribbling ubriacanti; al 36' ancora Djordjevic centra la traversa su cross di Candreva. Roba da incantesimo malefico, ma contro il Genoa non è una novità. In tutto questo, i rossoblù? Al 29' Kucka approfitta di una caduta di Basta per involarsi verso la porta biancoceleste: Berisha salva in uscita. Oltre a questo, davvero poco altro. Il primo round si chiude con il primo infortunio in casa Lazio: Biglia accusa un fastidio muscolare, naturale il cambio con Ledesma.

SECONDO TEMPO - Un'altra sostituzione apre la ripresa: anche Basta alza bandiera bianca, dentro Konko. Gasperini risponde inserendo il talento Lestienne per Kucka. Come una macchina che va esaurendo piano piano la benzina, la Lazio non riesce a mantenere gli standard del primo tempo. Il Genoa prende via via coraggio, il predominio biancoceleste svanisce vistosamente. Al 57' Ledesma riceve il primo giallo laziale. Due minuti dopo, il neo-entrato Lestienne tenta invano il pallonetto da fuori area. Al 63' gli ospiti si riaffacciano in avanti: Braafheid pennella un cross per Candreva, che di testa non riesce a coordinarsi. Al 68' Gasperini richiama Matri e inserisce Pinilla: sarà il cambio che deciderà il match. Quasi in contemporanea, arriva la terza tegola per Pioli: Gentiletti appoggia male il ginocchio, non sembra un infortunio rassicurante. L'argentino è costretto a uscire, dentro Cana. La quarta nota stonata non è un infortunio, bensì un'espulsione. Al 70' De Vrij si fa ammonire, all'85' rimedia il secondo giallo: l'olandese interviene con il braccio su cross di Bertolacci, Lazio in dieci. La condanna finale giunge dopo due minuti: all'87 Lestienne crossa in area per Perotti, il colpo di testa dell'ex Siviglia si trasforma in assist per Pinilla. Marassi in festa, Lazio a testa bassa. Il tabù Genoa prosegue, una maledizione infinita. Stavolta davvero immeritata.