Da Biglia a Gonzalez: ecco tutte le ricadute della Lazio

17.12.2014 08:16 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Da Biglia a Gonzalez: ecco tutte le ricadute della Lazio
© foto di Federico Gaetano

Se tanti indizi fanno una prova, l’ultimo tassello del puzzle lo completa Lucas Biglia: l’argentino gioca bene a Parma, nonostante un piccolo fastidio all’adduttore sinistro. Secondo lo staff medico è una problematica di lieve entità, curabile con un periodo di riposo. Infatti il Nazionale Albiceleste si ferma, salta un paio di sedute e poi riprende a correre; vuole esserci contro l’Atalanta prima del tour de force (Inter, Samp, Roma, Napoli e Milan) che dimostrerà se la Lazio è da Champions. Il resto è cosa nota: Biglia forza i carichi e si stira nello stesso punto che doleva a Parma. Come riporta Il Corriere della Sera la lesione è di primo grado, non grave ma sufficiente per rimandare l’appuntamento con il campo da gioco nel 2015, rischiando di non averlo a disposizione neanche al derby. E’ un circolo che vizioso che parte con l’infortunio, prosegue con una prima diagnosi possibilista, continua con la corsa contro il tempo per tentare un recupero e, infine, l’inesorabile ricaduta. Non è la prima volta che Biglia subisce un infortunio di questo tipo: problema al polpaccio e ricaduta, durante il secondo tempo contro il Genoa. Stop di 30 giorni fino alla sfida contro la Fiorentina. Caso isolato? Semplici errori di valutazione? Malasorte? No, per niente. Perché la vicenda si è ripetuta quattro volte, amplificando la questione infortuni (22 totali, di cui 16 di natura muscolare) che affliggono la squadra di Pioli da inizio stagione. Dusan Basta, fra stiramento al polpaccio e ricaduta, è stato fuori 55 giorni (dall’Udinese all’Empoli). Stefan Radu ne ha saltati 36 sempre per un problema al polpaccio, successivamente altri 20 per un non precisato problema lombare; per Gonzalez polpaccio stirato e ricaduta che gli costano 35 giorni di stop; Cataldi, 28 giorni per guai alla coscia, più altri 46 per l’adduttore della stessa gamba. Tutto ciò senza considerare lo stop di Ciani e il suo strappo sospetto e gli infortunati cronici della Lazio: Ederson, Konko, Pereirinha. La domanda è: chi è che decide di forzare? Staff medico o giocatori? E, se decidono gli atleti, perché gli è concesso?

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