Di Canio: "Non sono razzista. Il saluto romano la cosa di cui mi pento di più"

03.01.2017 08:18 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Di Canio: "Non sono razzista. Il saluto romano la cosa di cui mi pento di più"
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Silenzio, parla Paolo Di Canio. Dopo essere stato licenziato a Sky per aver mostrato involontariamente un tatuaggio con la scritta “Dux”, l’ex attaccante della Lazio ora cerca la rivincita. Ha chiesto scusa, ha parlato delle sue ideologie e vuole ricominciare. Ai taccuini del Corriere della Sera, si parla proprio dell’essere fascista: "Preferirei evitare le etichette. Ho sempre spiegato come la penso, non è un mistero. Ma se mi chiede delle leggi razziali, dell’antisemitismo, dell’appoggio al nazismo, quelle sono cose che mi fanno ribrezzo”. Sulla data del 6 gennaio 2005: "Il derby con la Roma. Il saluto romano sotto la curva Nord. È la cosa di cui mi più mi pento nella mia carriera. Quello è un ambito sportivo, è stupido fare un gesto politico che magari può essere condiviso da alcuni spettatori e amareggiarne molti altri. Non avrei mai dovuto farlo. Lo sport deve restare fuori da certe cose”. E sulla voglia di ricominciare conclude: "Spero che mi venga data una possibilità. Far capire chi sono davvero, pregi e difetti, comunque ormai lontano da quelle foto con il braccio teso. Penso per primi ai reduci dai campi di concentramento che una volta ho incontrato in Campidoglio. E poi ai giovani che portano avanti le loro idee. Devono esserne fieri, purché rispettino quelle degli altri”.

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