Felipe Anderson sfida di nuovo la Roma. Dopo l'andata, ha ancora più voglia di derby

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Il re Felipe Anderson chiede aiuto a Dio. Vuole chiudere la sua stagione con una vittoria al derby, magari con un suo gol contro gli acerrimi nemici. Per una battaglia sulla città di Roma, con il Papa che guarda tutti dall’altro. O Rei si era fatto eleggere al trono nella stracittadina d’andata: era il 22 gennaio 2015. Un assist per Mauri e un gol di sinistro bastano e avanzano per entrare nella memoria dei tifosi. Ma lui c’è rimasto. La cavalcata della Lazio porta anche la sua firma. Ha voglia di fare bene, di far esplodere il suo popolo, non segna da sei partite. Come riporta il Corriere dello Sport, dopo il primo gol in A contro il Parma, non era mai rimasto a secco per più di due match. Questa di stasera potrebbe essere l’occasione giusta per tornare a festeggiare. Contro tutto e tutti, a testa bassa e a forza di dribbling. Guai se qualcuno proverà a fermarlo. All’andata Astori, rude come un barbaro, lo stese e lo costrinse all’uscita dal match sul 2 a 1 a favore dei biancocelesti. “Sono uscito perché una botta ha acutizzato un fastidio alla gamba destra. Mi ha fatto ancora più male, nel senso tempo non riuscivo a correre bene e per evitare peggioramenti, il tecnico mi ha sostituito”. Pioli chiede che il suo giocatore venga tutelato. Da un mese a questa parte non è molto in forma. Ma si è sempre reso utile alla squadra con assist e tanta corsa. Ora l’obiettivo è acciuffare la Champions con l’Aquila, poi la Nazionale verdeoro. Già convocato da Dunga per le amichevoli pre Coppa America, Felipe vuole godersi il momento. “Non potevo che ringraziare Dio per questo”, ammetteva pochi giorni fa. Un derby che si gioca di lunedì: Dio, che di solito riposa la domenica, lo vedrà?