Gentiletti ideale per Pioli, con lui in campo è un'altra Lazio

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Ha giocato tre partite, due di campionato e una finale di Coppa Italia. Sono state tra le migliori della stagione laziale. Già, perché Santiago Gentiletti è l’interprete ideale per il calcio di Pioli. Imposta come fosse un centrocampista: un aspetto fondamentale per far partire l’azione. Ha la grande capacità di guidare i movimenti della difesa come nessun altro, cosa importantissima in un concetto di calcio propositivo. A Marassi El Chueco ha messo in fuorigioco Eto’o e Muriel ben quattro volte nei primi dieci minuti. Il suo partner in quella gara era Ciani, che si è fatto tranquillamente guidare dall’argentino. La priorità sulla linea difensiva è la lettura tattica, bisogna capire se 'uscire’ sulla linea del centrocampo o ‘indietreggiare’ verso l’area. Come riporta Il Corriere dello Sport, Gentiletti e de Vrij questo lo sanno fare benissimo. Nella finale di Coppa Italia non hanno concesso quasi nulla ai bianconeri, se non a Matri nel finale. Ma era già uscito Radu, altro difensore di grande intelligenza tattica. Mauricio salta come una molla, ma è istintivo. Va guidato e per quanto si è potuto vedere sembra meno sicuro con la difesa a 3, dove è importantissimo leggere i movimenti dell’avversario. Basti pensare ai gol presi con la Juventus a Torino o contro l’Inter. La Lazio si è fatta sorprendere per via centrali. Sbagliata la lettura, non ha funzionato il fuorigioco. Se l’attaccante avversario può giocare a palla scoperta, i difensori devono arretrare verso l’area per chiudergli lo spazio e il raggio d’azione. Gentiletti è davvero un maestro nella tattica. Possiede intelligenza e personalità. E può dare molto di più visto l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per otto mesi e mezzo. Insieme a de Vrij forma una coppa di livello assoluto. Ci si domanda, se la Lazio avesse avuto Gentiletti per tutta la stagione, dove sarebbe arrivata?