Lega Serie B, nasce un piano anti-Lotito: no al numero legale per bloccare la sua elezione

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È ormai nota da giorni, nonostante le smentite arrivate da parte dell’avv. Gentile nella giornata di ieri, la volontà di Claudio Lotito di candidarsi come presidente della Lega di Serie B. Una scelta questa che negli ultimi giorni ha fatto discutere non poco, e che rischia di creare un vero e proprio caso. Come riporta questa mattina la rassegna stampa di Radiosei, dopo non esser stato confermato come consigliere federale, e aver tentato invano di convincere Tavecchio a farsi affidare la vice-presidenza della Lega, Lotito non ci pensa proprio a rimanere fuori dal Consiglio federale, che verrà convocato il prossimo lunedì. Ecco quindi che il presidente della Lazio, avrebbe deciso di tentare la scalata alla Serie B.

GLI OPPOSITORI - Un piano ambizioso che aveva trovato l’appoggio di alcune società, tra cui l’Avellino, ma anche e soprattutto l’opposizione della maggior parte dei club, guidati dal presidente del Frosinone Stirpe. La questione cruciale è legata al fatto che in quanto presidente di una società di Serie A, Lotito, si ritroverebbe in conflitto d’interesse, e difficilmente toglierebbe soldi alla massima serie, per destinarli alla B (fu proprio lui uno dei fautori di questa lotta). Sarebbe quindi nato un fronte di opposizione alla sua candidatura, con due linee d’azione precise. Per prima cosa trovare un altro candidato, nonché alternativa. Il primo nome era stato quello del presidente uscente Abodi, che però ha confermato le sue dimissioni e la volontà di non ricandidarsi. Una questione spinosa che potrebbe indurre molte società ad assentarsi all’assemblea di sabato, non raggiungendo in questo modo il numero legale necessario e facendola fallire. Un’opzione che porterebbe al rischio di un commissariamento, che sarebbe comunque considerato migliore di un Lotito presidente.