Milinkovic, è anche questione di commissioni: tra Kezman e Mendes non mettere il dito

17.06.2018 10:40 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Milinkovic, è anche questione di commissioni: tra Kezman e Mendes non mettere il dito
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© foto di Federico Gaetano

In realtà l'unico a poter reclamare dei 'diritti' su Milinkovic è Mateja Kezman, il suo agente. Jorge Mendes, però, non vuole farsi da parte. E nelle dispute fra i due, se si hanno a cuore le proprie falangi, è meglio non mettere il dito. Almeno così sembrò lo scorso dicembre, quando iniziarono a circolare le voci sul possibile approdo del centrocampista serbo al Manchester United. In quell'occasione - come ricorda la rassegna stampa di Radiosei - il procuratore portoghese si fece passare come il ponte di raccordo tra la società inglese e quella biancoceleste. Con quest'ultima, infatti, Mendes ha degli ottimi rapporti, come hanno dimostrato le trattative concluse dalla Lazio nell'ultima sessione estiva di calciomercato. Sempre a dicembre, in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, Kezman aveva dimostrato di non aver gradito l'intromissione del portoghese. "Sono l'unico che può discutere del futuro di Sergej con la Lazio", aveva detto. Dopo di che tutti si erano ben visti dal cercare di andare più a fondo sulla questione. Le ultime novità sul destino del giocatore serbo, però, aprono le porte a nuovi scenari. Perchè nel caso in cui si arrivasse effettivamente al tavolo delle trattative con il Real Madrid, il club spagnolo potrebbe aggiungere una sedia in più a quelle riservate ai curatori degli interessi del centrocampista.

UN AIUTINO - I trascorsi di Mendes con i blancos potrebbero tornare utili alla Lazio. Magari grazie alla sua mediazione gli spagnoli potrebbero offrire quanto richiesto dal presidente Lotito, senza se e senza ma.  A quel punto Kezman e Mendes si ritroverebbero a sedere l'uno davanti all'altro. A dividerli ci sarebbero solamente i 20-30 milioni di commissioni provenienti dall'affare. L'agente serbo potrebbe gradire la presenza del collega, ma anche no. E probabilmente per i presenti la mossa più giusta sarebbe, di nuovo, rimanere a guardare.