Solo applausi per la Lazio, Manfredonia: "Pioli uomo giusto, Tare ha competenze. E Lotito ha fatto un capolavoro..."

26.03.2015 09:19 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti - Lalaziosiamonoi.it
Solo applausi per la Lazio, Manfredonia: "Pioli uomo giusto, Tare ha competenze. E Lotito ha fatto un capolavoro..."
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© foto di Federico De Luca

In principio fu Lazio. Un decennio in biancoceleste al centro della difesa. Dunque il passaggio alla Juventus, con la quale vinse uno Scudetto. Infine la Roma, acquisto contestato dai tifosi giallorossi proprio per l’ampio trascorso sulla sponda opposta della Capitale. Le tre squadre che hanno segnato il trascorso da calciatore di Lionello Manfredonia risultano al vertice del campionato italiano. La Gazzetta dello Sport ha incontrato l’ormai 59enne ex libero di professione. Oggi vive a Vicenza, supervisionando  l’attività del figlio Andrea, che, col socio Ceccarelli, importa in Europa giovani promesse, specie dal Brasile. Inoltre ha procure in Italia come Palombi (’96) della Lazio e Tummiello (’98) della Roma, attaccanti pronti all’esplosione. L’occhio è sempre vigile sul settore giovanile: “Alla Roma Bruno Conti ha fatto miracoli, la Lazio inizia con Cataldi che, per me, era pronto per la A ancor prima andasse al Crotone. Così come Candreva. Lo vidi alla Lodigiani, ci avrei puntato subito, invece ha dovuto fare lunghi giri. Lotito vuole creare un’Accademia e facilitare altri debutti in A per 18enni come accadde a me, Giordano e Nesta. Ora il livello in A è un po’ calato, sarebbe più agevole lanciarli ma occorre investire e non spendere i soldi dei diritti tv solo per il campione di turno. Lotito colmerà il gap , ha le idee chiare”. Anche Pioli ha fatto lunghi giri ed anni di gavetta, prima di avere tra le mani la chance di una grande. Occasione sfruttata a meraviglia, fino a questo momento. Manfredonia riconosce ampi meriti al tecnico biancoceleste. Se la Lazio viaggia a ritmi forsennati, la mano dell’ex felsineo è evidente: “Abbiamo giocato insieme alla Juve, vincemmo lo scudetto e la coppa Intercontinentale. E’ arrivato a Roma con un bagaglio d’esperienza ottimo. Ha lanciato Cataldi, ma anche Felipe Anderson e permesso a De Vrij di consacrarsi appena arrivato in Italia. Dà una impronta offensiva alla squadra senza sbilanciarsi. Ha tradotto, sul campo, il teorema di Lotito. Tatticamente parlando, m’è piaciuta l’intuizione di tenere Mauri dietro le punte, Biglia e Cataldi in mediana per avere quantità e qualità. Ottimi compattezza e gioco. In ottica secondo posto, quel +1 della Roma è determinante, non ha la Coppa Italia da giocare come la Lazio. Ha un margine in più, sebbene la Lazio vada come il vento. Il derby sarà affascinante come mai negli ultimi anni, sarà però più determinante Roma-Napoli alla ripresa. Se la Lazio azzera quel +1 davvero cambia tutto”. I meriti di Pioli vanno di pari passo con quelli di Igli Tare, l’uomo che ha consegnato al tecnico una rosa così variegata e di spessore: Tare era ritenuto, sbagliando, un portaborse, ora invece ci si rende conto dei giocatori scelti e delle plusvalenze fatte guadagnare alla Lazio, come con Hernanes. Lotito è sempre molto diretto, nel calcio la schiettezza non è certo un pregio. Ha sempre combattuto le storture, ha modi bruschi, affronta i problemi Curve, Lega sempre di petto. Però da manager ha fatto un capolavoro, ed è innegabile. Ha preso la Lazio nelle condizioni del Parma, senza di lui sarebbe fallita e ora lotta per la Champions League con una squadra che diverte. La vicenda Iodice? Conosco il calcio di C, ci sono situazioni assurde, nebulose, intricate e modificare certi equilibri certi rapporti di forza non è facile. Quanto a Frosinone e Carpi gufate per la A, era solo una battuta, non carina forse, ma resta una boutade parlando di calcio, al telefono”. La Lazio può colmare il gap esistente con la Juventus? E se sì, in che modo? Manfredonia traccia la via da seguire: “Con le scelte giuste, niente altro. Prima dell’arrivo di Conte, quante polemiche e delusioni ci sono state? C’erano Ferrara, Del Neri, Zaccheroni, Ranieri… Mamma mia. Con le scelte giuste quattro scudetti in fila e in Europa da protagonista. Basta prendere i giocatori giusti”.