Tavecchio: "Opti Pobà? Ho sbagliato la forma, ma si sta concretizzando quanto avevo detto"

29.11.2014 08:45 di Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci- Lalaziosiamonoi.it
Tavecchio: "Opti Pobà? Ho sbagliato la forma, ma si sta concretizzando quanto avevo detto"
© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Nel calcio italiano è tempo di riforme, di ristrutturazione e di innovazione. Ovviamente non mancano le difficoltà e le diversi correnti di pensiero. L’undici agosto di quest’anno la Federcalcio ha eletto presidente Carlo Tavecchio, che ha il preciso compito di modernizzare il sistema. Proprio il presidente della FIGC si concede ai microfoni de Il Tempo per dare delle delucidazioni sulla vicenda Optì Pobà e sui futuri progetti: "In questi giorni si sta concretizzando ciò che avevo detto. Certamente la forma sarà stata diversa ma il contenuto è lo stesso. Il 20 novembre abbiamo deliberato le nuove norme per l’ingaggio degli extracomunitari: solo uno sarà libero da vincoli, il secondo dovrà avere un certo curriculum con almeno due presenze in Nazionale e più di cinque convocazioni. E credo con questo di aver ben spiegato quello che volevo dire. Stiamo ristrutturando, programmando l’attività interna- prosegue Tavecchio- ma soprattutto abbiamo iniziato con le riforme. Siamo in sintonia con il fair play finanziario, il pareggio di bilancio sarà determinante per l’iscrizione al campionato. Per quanto riguarda le rose vorremmo adeguarci alle normative europee che prevedono un massimo di 25 giocatori. Ovviamente dovremo trovare una soluzione per gli esuberi”. Il presidente spiega quanto sia importante attuare le riforme: “Le riforme si possono e si devono fare. La madre di tutte le battaglie è la riforma dei campionati, purtroppo per metterla in atto c’è bisogno di una maggioranza del 75% in Consiglio federale e in questo momento non c’è: se riduciamo i campionati a 18 squadre per la seria A, a 20 per la B e a 40 per Lega Pro, vengono eliminate 23-24 società, posti di lavoro che saltano per calciatori e allenatori”. Tavecchio replica alle critiche ricevute da Albertini e Tommasi riguardo il suo programma pluriennale: “Ma con me le società A hanno avuto un notevole aiuto, dato che la gestione dei diritti tv passa da euro 940 milioni di euro a un miliardo e 200 milioni”. Infine spiega la questione riguardante i tagli al Coni: “Ho chiesto a Malagò di rinunciare ai 5 milioni annuali della mutualità, lui ha capito. Ancora non basta, ma abbiamo ottenuto una cosa importante: nel 2016 il Coni ridiscuterà i criteri di assegnazione dei contributi e la Figc, il miglior produttore di risorse, sarà presente in commissione. Una cosa è certa: se lo Stato decide di togliere i contributi per il calcio al Coni, deve riconoscerci qualcosa, o i fondi delle scommesse o dell’altro. Faccio una ‘battutaccia’: come la Freccia Bianca e la Freccia Rossa, facciamo una Freccia Azzurra e ricaviamone dei contributi. Non c’è altra via”.

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