Toni e Klose amici-nemici: dai trionfi al Bayern ai duelli in Italia

30.10.2014 08:13 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it
Toni e Klose amici-nemici: dai trionfi al Bayern ai duelli in Italia

Amici e compagni per 2 anni e mezzo, quando erano più giovani, più scattanti. Prolifici lo sono anche adesso, a circa 4 anni di distanza. Luca Toni e Miroslav Klose, una coppia che fece impazzire la Baviera. Due bomber, gol a raffica, un unico nome. I tifosi del Bayern in visibillio per ‘Kloni’, il duo d’attacco che permise ai Rossi di rilanciarsi in patria e fare incetta di trofei. Ed ancora oggi, alla veneranda età di 36 anni per il Panzer di Opole e 37 per l’ariete di pavullo nel Frignano, i due trovano con una certa regolarità la via della rete. Toni lo scorso anno ha trascinato il Verona alle soglie dell’Europa, griffando 20 reti. Klose è rientrato domenica in campo, una volta superati gli acciacchi, ed ha inflitto il colpo del K.O. ad un Torino mai domo, regalando 3 punti di vitale importanza alla sua Biancoceleste. Al ritiro non ci pensano i due bomber, le motivazioni non vengono ancora meno. Miro stasera dovrebbe partire dalla panchina. Pioli, avendo a disposizione un attaccante come Djordjevic, preferisce tenersi nella manica l’arma Klose, pronto a gettarlo nella mischia a gara inoltrata. Lo scorso anno il Campione del Mondo non ha saltato l’appuntamento contro il suo amico-nemico Toni. Nella trasferta al Bentegodi, fatale a Vladimir Petkovic, l’attaccante gialloblù stravinse il duello a distanza, bucando per ben due volte Marchetti, mentre l’ex Werder Brema rimase a secco. Duelli e disfide a parte, il rapporto di stima reciproca tra i due va ben oltre qualunque risultato. Estate 2011, scrive il Corriere dello Sport in data odierna che Klose chiamò Toni prima di scegliere la Lazio. Lo voleva anche il Milan, ma l’ex azzurro gli consigliò caldamente la piazza capitolina. “Miro è un vero campione, ogni tanto lo sento ed è molto contento di stare alla Lazio. È una persona eccezionale”, il Toni pensiero. “Quando giocavo con il Werder Brema qualcuno mi diede un dvd contenente i gol più belli di Gerd Müller. Osservando la clip ho avuto modo di notare le differenze tra i nostri modi di giocare: più vivace lui, più carro armato io, come si è visto in Italia. Era sempre alla ricerca della rete, un atteggiamento che ho ritrovato solo in Luca Toni. Se si trovava in area di rigore, su tre occasioni che gli capitavano, due le trasformava in gol. Una media spaventosa”, rispondeva ai tempi della permanenza in Germania l’attaccante originario della Polonia. Elogi e convenevoli. Non di facciata, sentiti. Ma questa sera, sul rettangolo verde, sarà tutto un altro programma.