Torna il Genoa, Felipe alla ricerca del gol perduto

18.11.2016 08:51 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
Torna il Genoa, Felipe alla ricerca del gol perduto
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© foto di Federico Gaetano

Il Genoa per allungare un striscia positiva e avvicinare le zone alte della classifica. Poco più di un anno fa la sfida ai rossoblù servì per riscattare la disfatta di Napoli (5-0) e sfatare un tabù di 8 sconfitte consecutive. Di quella serata del 23 settembre 2015 la cosa che si ricorda di più è sicuramente la “gemma” di Felipe Anderson: stop del pallone e tiro a giro che si infila sotto l’incrocio del secondo palo. Ne aveva realizzato un altro molto simile, la stagione precedente contro il Sassuolo e anche in quel caso era arrivata una vittoria.

L’EVOLUZIONE – Come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei dal suo sbarco a Roma nell’estate del 2013 c’è stata sempre una versione diversa di Felipe. Il primo anno un giocatore timido con paura di sbagliare e bloccato dall’errore dal dischetto in Europa League contro il Ludogorets. A cavallo tra il 2014 e il 2015 un fenomeno capace di trascinare la squadra a suon di giocate e di gol, versione poi sparita la scorsa stagione in cui a qualche guizzo seguivano lunghe pause. Quest’anno si è scoperto un calciatore più continuo, incline al sacrificio e disposto anche a correre su e giù lungo la fascia. Non ha nascosto qualche dubbio sul ruolo di esterno di centrocampo con una difesa a 3, ma per il momento non ha mai esitato sui dettami tattici di Inzaghi. Un solo gol in 11 partite, al netto però di 5 assist e una verve ritrovata. Si avvicina il derby, che fu la partita della sua consacrazione , e “Pipe” vuole tornare ad essere decisivo. Nel gennaio del 2015 l’assist stupendo a Mauri e il gol dalla distanza regalarono il momentaneo doppio vantaggio, poi  sprecato nella ripresa quando il brasiliano fu costretto ad alzare bandiera bianca per un brutto intervento di Astori. Sogna il gol nella stracittadina per continuare a migliorare e magari raggiungere i livelli del 2015, quando la Lazio venne trascinata ai preliminari di Champions anche grazie alle giocate di Anderson. 

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