Vice Immobile, intrecci Roma-Bergamo: la pista Paloschi potrebbe scaldarsi. E Haller...
La Lazio cerca il vice Immobile. Le piste sono molteplici, ce ne è una che può riscaldarsi da un momento all’altro: quella che porta ad Alberto Paloschi. Il centravanti, ex Chievo e Milan, ancora non trova spazio all’Atalanta, scavalcato da Petagna nelle gerarchie di Gasperini. Ecco dunque che, come riporta la consueta rassegna di Radiosei, una sua partenza a gennaio non è improbabile: la Lazio, dal canto suo, può puntare sull’ottimo rapporto con il club bergamasco (dopo l’affare Berisha) e la trattativa potrebbe intavolarsi presto. Paloschi gradirebbe un trasferimento nel club biancoceleste dove ritroverebbe Simone Inzaghi, fratello del suo idolo Pippo. Per farlo partire, l’Atalanta dovrà prima trovare un sostituto, altrimenti resterebbe solamente con Petagna e Pinilla che però andrà in scadenza nel 2017. La Lazio ci pensa: Keita partirà per la Coppa d’Africa e per il 3-5-2 spesso utilizzato da Inzaghi servirà un altro centravanti. Troppe difficoltà per arrivare a Lapadula e Gabbiadini, Paloschi sembra essere il profilo giusto. Anche perché Luis Alberto e Djordjevic non convincono e potrebbero partire già a gennaio con Liga e Ligue1 pronte a (ri)accoglierli. Se lo spagnolo e il serbo dovessero lasciale Capitale durante il mercato invernale attenzione anche ad Alessio Cerci. L'azzurro è in ripresa dopo l'infortunio al ginocchio ed è in uscita dall'Atletico Madrid. Se il giocatore darà garanzie fisiche non è escluso un ritorno di fiamma dopo l'approccio estivo.
HALLER – Senza dimenticare Sebastien Haller: centravanti classe ’94 che fa gol a raffica con la maglia dell’Utrecht nel campionato olandese (33 in 62 presenze). Sempre come riporta la rassegna di Radiosei, l’attaccante francese è valutato intorno ai 10 milioni, ma potrebbe arrivare anche in prestito con diritto di riscatto. Come rivelato dall’agente ai nostri microfoni, il calciatore è pronto a giocare in un campionato importante come la Serie A e se la Lazio chiamasse, non ci penserebbe due volte. Da Paloschi a Haller, uno esclude l’altro, ma lì davanti qualcosa si muove.
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