Bianchessi: "Vogliamo portare in alto le giovanili della Lazio. Siamo solo all’inizio, Lotito la nostra forza"

28.03.2018 14:15 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Bianchessi: "Vogliamo portare in alto le giovanili della Lazio. Siamo solo all’inizio, Lotito la nostra forza"

I primissimi risultati del nuovo corso targato Mauro Bianchessi. L’ex capo scouting del Milan dallo scorso luglio ha preso le redini del settore giovanile biancoceleste dalla Scuola calcio all’Under 16. Un progetto su piano quinquennale per lanciare nuovi giovani italiani. Intanto in casa Lazio si festeggia però per il raggiungimento delle finali di Under 16 e Giovanissimi Fascia B Elite: “Il cambiamento di metodo e filosofia di lavoro che abbiamo portato è stato radicale, ma ha creato nello stesso tempo nei vari staff del Settore Giovanile biancoceleste entusiasmo e voglia di rivincita. I calciatori hanno assorbito in fretta quanto loro richiesto e, pur essendo solo all’inizio del nostro percorso, qualche segnale positivo già si vede. L’obiettivo è la crescita dei calciatori, ma nello stesso tempo anche i risultati portano entusiasmo ed autostima, quindi avanti così sapendo però che questo è solamente la base di partenza", racconta a tuttomercatoweb.com.

LA FAMIGLIA E IL PROGETTO - "Roma è una piazza difficile dove alcune famiglie creano pressione ed aspettative attorno ai loro figli e questo è sbagliato. I genitori devono supportare il percorso dei propri ragazzi mantenendo come valore prioritario la scuola che è l’unica certezza che hanno, poi il calcio come seconda opportunità. Oggi ci sono 27 giocatori che militano in serie A e che ho visto crescere, ma tutti questi giocatori oltre ad essere bravi calcisticamente hanno un’altra cosa in comune, ovvero la famiglia che non ha mai creato né pressioni né aspettative attorno a loro". Il progetto Lazio è all’inizio: La forza della Lazio sta nel suo presidente che, per quello che riguarda il Settore Giovanile, dall’estate scorsa segue in prima persona tutta la programmazione. La volontà del dottor Lotito è riuscire ad avere un Settore Giovanile in grado di sfornare giocatori per la prima squadra. Ora è il momento della semina, cioè del lavoro programmato, ma il primo step di verifica di questo lavoro sarà tra quattro anni. Oggi il Presidente ha creato una struttura di uomini specializzati in questo settore e a breve ci sarà un ulteriore investimento nelle strutture sportive per la prossima stagione sportiva”.

DAI PIU’ PICCOLI - La Lazio andrà in Spagna per la ‘Wander Cup’ dove saranno presenti le formazioni Under 14 dei club più blasonati d’Europa: "La prima squadra della Lazio è ormai divenuta una realtà consolidata a livello internazionale e le scelte volute dal Presidente si sono rivelate nel tempo vincenti. Ora è iniziata una nuova sfida, quella di portare il settore giovanile ad alti livelli e per fare questo ritengo sia importante il confronto con le realtà più blasonate d’Europa. Siamo molto concentrati sulle fasce di età di 13-14 anni perché partendo da questa età possiamo incidere nei prossimi anni col nostro lavoro. Confrontarsi con i top club porterà ai ragazzi benefici sia a livello di stimoli che di esperienza”.

NAZIONALI E ITALIA - Armini è l’unico punto fermo in azzurro: “Se il settore giovanile della Lazio avesse avuto 15 o 20 nazionali probabilmente oggi non sarei qua alla Lazio a parlare di cambiamento o di sviluppo. L’obiettivo societario è evidente ed è quello di portare il settore giovanile a livelli alti e per far questo bisogna avere idee e strategie concrete, strutture e calciatori bravi. Abbiamo iniziato questo percorso e siamo determinati a centrare l’obiettivo prefissato con modi e tempi appropriati". Da rilanciare c’è anche l’Italia: "La Nazionale italiana è stata 4 volte campione del Mondo, bisognerebbe ricordarsi di questo. Ricordiamoci di essere Italiani quindi ritorniamo ad insegnare nei settori giovanili la tecnica e solo dopo la tattica, ma soprattutto bisogna valorizzare prima i nostri ragazzi che nella maggior parte dei casi non sono inferiori a quelli stranieri. Ben vengano i giovani stranieri, ma solo se sono dei campioni che fanno la differenza".