FOCUS - Primavera, l’esordio in panchina di Bonatti: il carismatico bresciano che ha invertito l’asse Roma-Salerno

Pubblicato il 29/07 ore 14
30.07.2016 07:17 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Primavera, l’esordio in panchina di Bonatti: il carismatico bresciano che ha invertito l’asse Roma-Salerno

È un’estate caldissima quella laziale. Una vera e propria rivoluzione e una serie continua di colpi di scena hanno caratterizzato le ultime settimane dei biancocelesti. Cambiamenti che non hanno risparmiato la Primavera. Alberto Bollini sembrava destinato a tornare sulla panchina della baby Lazio e a prendere l’eredità dei traghettatori Lensen e Santoni. Poi la novità: dietrofront con il tecnico di Poggio Rusco (resterà in veste di responsabile tecnico) e panchina affidata ad Andrea Bonatti. Che era stato inizialmente indicato come guida degli Under 17. L’allenatore originario di Brescia ha rappresentato uno dei tanti volti nuovi nel raduno andato in scena ieri a Formello. Una figura pronta ad aprire una nuova era dopo i cicli vincenti di Bollini appunto e poi di Simone Inzaghi, passato in prima squadra. Scopriamo meglio allora il profilo dell’uomo chiamato a condurre la squadra al riscatto dopo una stagione deludente.

IL PRIMO VIAGGIO SALERNO-ROMA - L’approdo di Bonatti alla Lazio, al di là dei risultati che matureranno sul campo, è già comunque destinato ad entrare nella storia. Il 33enne di Brescia è infatti il primo a compiere il viaggio da Salerno verso Roma e non viceversa. Un trasferimento in controtendenza con la gestione di Lazio e Salernitana da parte del presidente Lotito. Che aveva visto fin qui percorrere, tra tecnici e giocatori, soltanto il percorso opposto. Ma non è l’unico aspetto che renderà la sua esperienza nella Capitale in qualche modo unica. Bonatti si è laureato in scienze motorie, specializzandosi poi in scienze dello sport con un master 1° livello in traumatologia da sport e di 2° livello in psicologia dello sport. Dal 2008 è stato a Lumezzane, Crotone, Grosseto, Pisa e Salerno. Queste le tappe con unico filo conduttore: la presenza di Leonardo Menichini di cui è stato fido collaboratore tecnico. Per la prima volta Bonatti sarà ora invece protagonista in prima persona. L’occasione per far valere quel patentino da allenatore professionista di seconda categoria Uefa A conseguito nel dicembre scorso come primo in graduatoria a Coverciano grazie al massimo dei voti. Nelle ultime due stagioni in Campania ha ricoperto prima il ruolo di preparatore atletico, poi di vice una volta richiamato a febbraio insieme al trainer di Ponsacco. Proprio a Menichini ha voluto dedicare un pensiero per i nove anni passati insieme: “Era contento per questa mia avventura e lo ringrazio perché è a lui che devo la quantità considerevole di esperienza che ho ottenuto nonostante la mia giovane età. Ha dato un grande contributo per il mio percorso. Anche se la stima e l’affetto lo rendono difficile, dopo un lungo percorso è normale però che ci sia bisogno di provare stimoli nuovi”. Il giusto tributo prima di iniziare. Le proposte ricevute da diverse squadre settentrionali in Lega Pro non lo hanno convinto. Nel suo futuro c’è stato spazio soltanto per la Lazio.

“NON TOGLIETEMI L’ENTUSIASMO” - “Spero che l’esperienza alla Lazio sarà produttiva, ci sono tutti i presupposti perché lo sia. Partiremo con entusiasmo. Sono molto contento e spero vada tutto per il meglio. Il calcio deve avere trasporto emotivo, che però non deve trascendere nell’eccessività. Non cambierei questo aspetto del mio modo di fare, magari negli anni si abbasserà l’adrenalina, anche con la maturità, ma ora come ora non vorrei cambiare questa mia caratteristica”. Parole chiave per capire le prerogative del tecnico di Brescia. Un allenatore grintoso, carismatico, in grado di dare un grande peso alla preparazione mentale delle partite. Ma spesso anche sopra le righe. A Salerno ormai avevano imparato a conoscerlo. Dal piccolo record di quattro allontanamenti da parte degli arbitri nell’ultimo campionato di Serie B (contro Novara, Perugia, Pro Vercelli e Latina) al duro confronto con l’attaccante Gatto nella rifinitura del play-out di ritorno col Lanciano. “Non fare lo scemo, non mancarmi di rispetto”, il rimprovero di Bonatti al giocatore (reo di non aver rispettato le sue indicazioni tattiche) sfociato in un lungo faccia a faccia prima del chiarimento finale. Alla domanda sui frequenti litigi, la risposta è però davvero esplicativa: "Mi viene da ridere. Non è mai stato detto che alla base di questi screzi poteva esserci una strategia di fondo. A volte capitava per creare volontariamente un punto di rottura, magari dopo aver visto poca concentrazione in un allenamento. Se questi screzi sono funzionali allora ho l’obbligo di crearli. Ho mostrato sempre grande carattere: il gruppo deve rispecchiare questa emotività. Tutto ciò è servito a ottenere la salvezza, anche quando a -5 pareva impossibile". Un modo di agire che presto inizieranno a conoscere anche a Formello. Ha invertito l’asse Roma-Salerno, ora Bonatti è pronto a prendersi la Lazio.