PICCOLE AQUILE - Promossi solo i Giovanissimi. Male Primavera e Under 17, rimandata l'Under 15

16.06.2016 10:01 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
PICCOLE AQUILE - Promossi solo i Giovanissimi. Male Primavera e Under 17, rimandata l'Under 15

È calato il sipario anche sulla stagione del Settore Giovanile della Lazio. Dopo gli ultimi allenamenti e tornei, martedì a Formello è andata in scena la festa della Scuola Calcio. Ventotto squadre e più di cinquecento bambini coinvolti per salutare l’inizio delle vacanze insieme a Cataldi, Murgia e Mattia. C’era anche Joop Lensen al ‘Fersini’. Il guru olandese, nonostante le voci su un possibile addio, da diverse settimane è già proiettato a programmare la prossima annata. Il lavoro di certo non manca. Oltre a proseguire la rivoluzione iniziata la scorsa estate, con le nuove norme federali (l’anno prossimo nascerà anche un campionato Under 16), ci sarà un’altra squadra da costruire. Prima di proiettarci al futuro, è tempo però di fare un bilancio su quello che ci hanno lasciato i primi mesi del nuovo corso biancoceleste. Lo abbiamo fatto in questa edizione speciale di ‘Piccole Aquile’, provando a dare un giudizio sulle varie categorie.

PRIMAVERA, Voto 5.5 - Ogni stagione è in grado di regalare nuove sfide, grandi cambiamenti e tante ambizioni. A livello giovanile ancora di più con il ricambio generazionale che stravolge il gruppo, lo consegna ad una continua fase di ambientamento. La sensazione è che i nuovi arrivati abbiano pagato proprio l’impatto con un campionato come quello Primavera, riuscendo ad imporsi soltanto nella seconda parte. Una delle tante possibili chiavi di lettura di una stagione segnata da risultati altalenanti e infortuni. Ma soprattutto aggravata dalla gestione confusionaria conseguente la promozione di Inzaghi in prima squadra. Una situazione da amministrare con maggiore fermezza in un momento tanto delicato del torneo e considerato quello ha rappresentato il tecnico piacentino per la Lazio. Scenari che hanno portato la Biancoceleste a fallire ogni obiettivo stagionale: dalle Final Eight alla Supercoppa, passando per la Coppa Italia. D’altronde, dopo quattro trofei e altrettanti finali negli ultimi cinque anni, era lecito aspettarsi prima o poi una fase di transizione. Si è chiuso un ciclo.

UNDER 17, Voto 5 - La squadra di Santoni è senza dubbio quella che consente meglio di spiegare il percorso delle giovanili biancocelesti. Più volte l’allenatore di Arco ha sottolineato, nel corso della stagione, i benefici di affrontare un campionato sotto età con l’obiettivo di preparare al meglio i ragazzi. Una politica del tutto condivisibile che però deve poter andare di pari passo anche con i risultati. Vedere una Lazio in nona posizione, oltre sei mesi senza successi esterni e con una media di quasi due reti incassate a partita, non può lasciare impassibili. Un gruppo fragile comunque spesso protagonista di buone prestazioni, raramente trasformate però in punti. Anche, nel ‘Città di Arco’ e nella ‘Scopigno Cup’, quando le competizioni brevi hanno consentito alle giovani aquile di mettersi in mostra, Miceli e compagni si sono dovuti sempre scontrare con la realtà di avversarie al momento più distanti. Dal 3-0 in Trentino contro i cugini della Roma a quello di Rieti nella finale con il Cagliari. In futuro bisognerà ripartire dagli insegnamenti appresi quest’anno. Le annate complicate servono proprio a questo. Inesperta.

UNDER 15, Voto 6 - Tra le tre formazioni nazionali, è l’Under 15 di Paolo Ruggeri quella che ha regalato le maggiori soddisfazioni. Mettendo da parte lo sperimentale ‘Memorial Gusella’ di marzo, il campionato ha celebrato una squadra sempre in lotta per le primissime posizioni. Non ancora con la corazzata Roma (comunque fermata sul pari nella gara d’andata), ma comunque autrice di un ottimo percorso. Concluso sul gradino più basso del podio dopo qualche incidente di percorso. Resta il rammarico per la disastrosa trasferta in Sicilia in quel caldo pomeriggio di metà maggio. Quando, dopo aver domato il Palermo all’andata grazie ad Adusa, i biancocelesti sono letteralmente crollati sotto i colpi rosanero. Il modo peggiore per chiudere la stagione e dire addio al sogno Final Eight. Un obiettivo che, arrivati a quel punto, sembrava di certo più vicino. Resterà comunque la cavalcata della regular season e l’aver messo in luce diversi ragazzi. A partire da capitan Armini, diventato un punto fermo della Nazionale Under 15. Ai più giovani spetterà ora riprendere il cammino da dove si era fermato. Bella a metà.

GIOVANISSIMI FASCIA B ELITE, Voto 7 - Anche stavolta bisogna partire dalla fine. Da quell’atto conclusivo che può cancellare solo in parte quanto visto nel corso di tutto il campionato. Compresi i successi ai quarti contro il Tor di Quinto e nel derby in semifinale. Perdere una finale fa male, figuriamoci ai calci di rigore. E dopo aver colpito, in dieci contro undici, una traversa ai supplementari. Il calcio è così, non sai mai cosa ti riserva il futuro. La Lazio ha perso uno scontro infinito con l’Urbetevere. La squadra che gli aveva negato la prima posizione nella stagione regolare, quella che l’ha sconfitta per la seconda volta consecutiva dopo una serie di 13 vittorie e 1 pareggio. Ancora più incredibile il fatto che il merito - o la colpa a seconda dei punti di vista - sia stata anche di quel Marras che l’anno prossimo vestirà l’aquila sul petto. Il destino ha regalato strani incroci, ma non renderà meno orgogliosi Girini e i suoi ragazzi. A testa alta.

GIOVANISSIMI PROVINCIALI, Voto 10 - Non ci sarebbe altro voto per riassumere la stagione della Lazio di Menasci. È vero, parliamo di un campionato provinciale. Ma, a quattordici anni, ad una tale concentrazione e determinazione va attribuito il giusto merito. Ventiquattro vittorie in altrettanti incontri, 163 gol fatti e soli 6 subiti non sono frutto di casualità, piuttosto di perfezionismo. Quello di un campionato dominato dal primo all’ultimo minuto e capace di consegnare ai capitolini un’altra categoria regionale. Solo l’inizio di un lungo cammino nelle giovanili biancocelesti che tante gioie e dolori potranno regalare in futuro. Lo spirito da cui partire è però quello giusto. Perfetti.