Top & Flop del Derby della Capitale - Andiamo a prenderli

12.01.2015 10:00 di  Luca Capriotti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca Capriotti
Top & Flop del Derby della Capitale - Andiamo a prenderli

Prepartita del Derby della Capitale.

Non passeranno. Non devono passare. Venite a prendere le nostri armi. In greco lo ha detto Leonida. Venite a prendere le nostre armi. E si è messo a difendere le Termopili. E invece noi no. Noi non aspettiamo che arrivino. Sono diversi, sono orribili, vogliono passare oltre per continuare ad inseguire il loro incubo di grandezza. Ma noi no. Non aspettiamo che arrivino. Andiamo a prendere le loro armi. Come non facevamo da anni. Come non abbiamo mai visto fare contro questa Roma. Andiamo a prendere le loro armi, in prima fila spalla contro spalla Biglia l'elegante, in prima fila spalla contro spalla il divo Felipe, in prima fila spalla contro spalla enorme Filip e Lorik, in prima fila spalla contro botte Basta l'inesauribile, in prima fila Parolo che grida a fine primo tempo, in prima fila Stefano Mauri, che ha fatto del fargli male un comandamento, ed un comandamento che va rispettato. In prima fila spalla contro spalla la Nord. Noi la amiamo e per Lei combattiamo. In prima fila spalla contro spalla i Laziali. Opposti agli altri. Ontologicamente diversi, che parlano una lingua strana, che tra di loro si intendono a suon di grugniti, ruttini, e pacche sulle spalle. I di più, gli sparoni, loro. In prima fila, spalla contro spalla. Andiamo a prenderli. 

TOP

Non isperate mai veder lo cielo: 
i' vegno per menarvi a l'altra riva 
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo
- La Nord cita Caronte. Stiamo arrivando a portarvi all'altra riva. 

La Nord cita Dante - Basta questo a dire. Noi siamo noi. Voi ve fate i Selfie.
La Nord cita Dante - Non ragioniam di loro, ma guarda e Basta (Virgilio offre a tutti)
La Nord cita Dante - Nel mezzo del cammino di nostra vita, mi ritrovai in una selva di Daiquiri, che la dritta via, era sdoppiata. 
La Nord cita Dante - Per me si va nel tempo dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente. (Ad inizio secondo tempo, nei nostri spogliatoi, sopra la porta). 
La Nord cita Dante - Colui che fece per viltà lo gran rifiuto (Virgilio è andato, Basta ordina ancora).
La Nord cita Dante - Vuolsi così colà dove Felipe vuole, di più non dribblare. 
La Nord cita Dante - Lorik Dimonio, con gli occhi di bragia, tutti li raccoglie, abbatte in scivolata chiunque s'adagia. 
La Nord cita Dante - Amor che a nulla amato amar perdona, mi prese di Felipe piacer si forte, che come vedi, manco il lunedì m'abbandona. 
La Nord cita Dante - Considerate i vostri malleoli, fatti non foste per viver come sani, ma per seguire zoppaggine e pestilenza. 
La Nord cita Dante - Poscia, più che il dolor, potè l'amaro del Capo.

E quindi uscimmo a riveder Felipe.

FA7 - Un piccolo Dio che ha appena iniziato a brillare. Ma brilla di brutto, brilla forte e chiaro, come poche stelle brillano. Dillà parlano di Selfie, che è tutto quello che sanno contrapporre a Dante e a noi. Ma un giovane dio sta arrivando. Oggi con la testa tra le mani malediciamo un destino beffardo e un secondo da neuro. Ma una stella brilla su Betlemme. Vabbè, forse esageramo. E' nato un Messia. Vabbè, stiamo a sgrava. Felipe. Se esse Laziali a volte è n'inferno, benvenuto in Paradiso. 

Il Paradiso - Nel Paradiso ci stanno i cerchi angelici, le schiere di malleoli cantano le lodi di Lorik, Filip con la spada di fuoco (E lui rispose: "Love, Love, Love". Come t'ha chiamato? "Amoree, Amoree, Amoree"), Basta con il frigobar modalità infinity, che tutto è infinito in Paradiso, e Mauri che c'ha le chiavi je arriva un pallone, (Lo sente padre, l'ha chiamato Amore, malimortaccisua, ma lei non dice niente, padre - De Vrji de Borgata), e fa quel deve. Purga, fortissimamente purgatorio per loro. Paradiso, fortissimamente paradiso per noi. (Ma interesse de che, tutti dentro la piscina co sti cosi de fori!)

Non isperate mai veder lo cielo - Guardate Felipe, Stolti!
Non isperate mai veder lo cielo - Guarda Felipe, mori felice.
Guarda Felipe - Ecco ora ci chiameran beati, tutte le nazioni. 
Guarda Felipe - Seguitemi, vi farò pescatori di assist. 
Guarda Felipe - Andate e riferite ciò che voi udite e vedete: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicato il raddoppio di Felipe Anderson. 
Predica Felipe - Venite a me, voi che siete affaticati e smeniscati, e io vi ristorerò. 
Predica Felipe - E raddoppia bene. 
Predica Felipe - In Felipe we Trust. 
Predica Felipe - Lasciate che Felipe venga a me, perché suo è il tocco dei cieli. 
Predica Felipe - La pietra scartata l'anno scorso, è divenuta testata d'angolo. Felipe, tu sei pietro, e su questa pietra edificheremo il Derby. 
Predica Felipe - Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. 

Tutti quelli che -  Ci aspettavamo sangue, menischi, denti. Poi abbiamo pensato ma è cambiato, si è calmato, non è lo stesso. E invece.
E invece -  Minuti 2.55. Perché si capisse subito l'andazzo della partita, chi comanda e chi serve, chi predica e chi mena, Lorik estirpa per sempre Totti e tutta la sua discendenza. 

Entro fine primo tempo - Mauri fa scattare la rissa da wrestling, ma tutto nasce da un intervento pulito pulito di Lorik, sul pallone di quelli che fanno gridare all'eleganza di contenuti. 

Sky con le mani davanti agli occhi e le lacrime:"È vero che Cana va sul pallone, ma l'intervento é molto pericoloso". 

Molto pericoloso - Azzeccato, come attributo. 
Molto pericoloso - Avvicinarsi a Lorik. 
Molto pericoloso - Lorik fa secchi più o meno tutti quelli che si avvicinano. Totti si trasforma in un nueve talmente falso che si aggira nei dintorni della sala stampa per tutto il primo tempo. Iturbe fa finta continuamente di allacciarsi le scarpe. Florenzi è nascosto dentro il cestello del bibitaro ancora oggi. E' Lorik, ragazzi. Non ragioniamo di lui, vivi non si passa. 


Basta - Contrappone alle sgroppate di Iturbe offerte continue e snervanti di vino. Funziona: vede due Iturbe ma li ferma entrambi. Nel secondo tempo entra con due brocche di vodka in più sul groppone. Fa sembrare uno della folta colonia greca romanista imprendibile, quando l'ultima vittoria i greci l'hanno ottenuta a Troia. Coinvolge Radu in giochini alcolici stile College americano: Stefan è un veterano, ma poi dopo sfidiamo chiunque a fare diagonali decenti. 
Basta - La diagonale è il sul mestiere, abituato a cerca il bancone tra la gente che balla per anni. Perfetto, fino alla sesta boccia di rum.
Basta - Nel primo tempo si sovrappone di continuo, nel secondo è l'unico ad avere ancora birra in co.... Scusate. 

Nainggolan - Reduce da Una Notte da Leoni a Bangkok, appena deturpato da un'orda di amici folli ad un addio al celibato, Radja sfocia spesso nella brutalità. Poi viene sostituito, Garcia gli salva la vita. La gara di brutalità con Cana e Filip poteva finire solo in un modo. 

Astori - Ha scelto la via sbagliata. Un errore comune. Ma non per questo meno grave. Il lato oscuto scelto lui ha. Noi non dimentichiamo. 

La Roma non prendeva gol da 5 secoli e mezzo - Con un Maicon così?
Con un Maicon così - Vogliamo ricordarlo così, nel momento dell'addio alla Nazionale brasiliana, per motivi mai chiariti. Vogliamo ricordarlo così: pepe, sedere, compagno di squadra addormentato. L'equazione perfetta.
Con un Maicon così - Il mondo secondo Maicon sobrio assomiglia molto al mondo secondo Basta. 

Iturbe - Pagato 30 milioni, ma te saluta Anderson 
Te saluta Anderson - A te e alla tuta
Te saluta Anderson - A te e al centro del villaggio 
Te saluta Anderson - A te e a tutta Trigoria
Te saluta Anderson - A te e al capitano tuo
Te saluta Anderson - A te e al tuo allenatore degno di te 
Te saluta Anderson - Ma perché poi, lo salutano noi per infortunio, e manco Er giallo je hai dato?

Mauri - Noi non sappiamo che significa la sua esultanza. Ma sappiamo che lui è Mauri, l'altri non so un ca. 
Mauri - "Che intelligente questo giocatore, incredibile".
Mauri - Esperto, faceva il gioco delle 3 carte in Brianza quando la nonna di Florenzi ancora poteva sperà di avere un nipote laziale. Si inserisce dove gli altri non sanno, dove gli altri non vanno, dove gli altri manco vedono pertugi. Nel secondo tempo, esausto, ancora prova a fare male, e ce l'avrebbe fatta, se non fosse che noi, noi siamo quelli che se ce cascano le chiavi nell'ascensore, finiscono nel buco nero tra ascensore e terra, che se mettemo male il piedi, schiacciamo la cacca e se prendemo una storta insieme, che se non lasciamo le luci accese della macchina, comunque se ferma la batteria. Noi siamo quelli che il calcio, a volte, è uno sport duro. Molto, molto duro. 

Flop 

C'avete presente Fedez no? Dai, quello tatuato che giudica l'altri cantanti. Beh, tra primo tempo iniziato con Dante, e secondo che dentro cantavamo Prima era tutto magnifico, mo non lo prendete come un rimprovero. S'è capito, veh, che qualcosa non è andato come doveva. 
 
Palo di Mauri - Chiusura dei battenti. Quando al Derby succede questo, beh, amici. Tutti a casa dai. Dal rigore di Floccari in poi. È la legge della Testina. Se te fa testina, la vita, una donna o il derby, cioè sposta la testa mentre provi a baciarla. Beh. Sappi che tempo due minuti e bacerà un altro. La donna. La vita. Il derby. 

Il secondo tempo - Nello spogliatoio, che succede nello spogliatoio?
Nello spogliatoio - Vogliamo ricordarvi così. Come nel primo tempo. Fieri. Indomiti. Ma poi, si può sapè che vi siete bevuti?
Vi siete bevuti - Endovena di camomilla. 
Vi siete bevuti - And i touched your face, Narcotic Mind
Vi siete bevuti - Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.(George Best uno di noi)

E così - Ragazzi. Il secondo tempo non ce la facciamo a raccontarverlo. Escono il divo Felipe. Esce Filip, entra Miro. 

Miro - Il pallone era là. Vicino vicino alla porta. Ancora lui je avrebbe potuto far male, ma questa stagione per la Leggenda è come quell'azione. Una grossa palla gol sprecata, quella palla gol che avrebbe deciso il Derby, quella palla gol che ci avrebbe riportati in Paradiso per sempre. Ma Miro, sappi una cosa. Non lo sappiamo se vuoi curarti in Germania perchè puzziamo, se vuoi andare a chiudere la tua gloriosa carriera là, se sei un po' stanco. Non lo sappiamo, non lo vogliamo sapere. Per noi, nella nostra essenza più intima, per tutto quello che crediamo vero e forte, sappilo. Noi siamo sempre con te, al 93 minuto, con il pallone di Matuzalem che filtra. Noi siamo sempre in quel momento, in cui stai per toccare palla. Noi siamo sempre quelli, tu sei sempre quello per Noi. L'anni passano, il minuto 93 resta per sempre. 

Il selfie di Totti - Non ce la facciamo a dire niente. Ci ha abituati a tutto quel che in loro non je la potemo fà manco a raccontarlo. Sportivamente forse sei uno dei calciatori più forti nati in Italia, e sicuramente dei più longevi, e straordinari. Ma noi, lasciatelo dire. Non siamo mai stati sportivi. Ci viene istintivo un pensiero a Lorik, che arriva veloce, e sta pensando di fare quello che gli riesce meglio. La sua scivolata migliore. Quella in cui crede di prende la palla. Crede. 
Lo scacciamo, come  scacciamo te. Non ci rappresenti, non rappresenti Roma come la vogliamo, rappresenti loro, non noi. E questo ci rende ontologicamente diversi. No, noi sportivi, con te, non possiamo essere. Fatte tutti i selfie che vuoi. Fatte tutti l'indovina chi che vuoi in Sud. Sei pure simpatico, dicono che sei un bravo ragazzo. Ma noi non ragioniamo di te. Guardiamo. E passiamo oltre. 


Al Bar, a fine partita 
"Ao, non ce se crede, avemo regalato un tempo ai laziesi" (Ignobile modo in cui ci chiamano, dimostrando come sempre la caratura culturale di cui vanno fieri, di cui il massimo vate si fa il selfie co l'iphone dando un bacetto con le labbra a cul di gallina). 
Dall'altra parte una maledizione sommessa, da parte di un barista neutrale, un figlio di mezzo che a Roma tifa altro. 
Non è che ci puoi parlare. Puoi solo ripassare tutte le divinità che sai, osservare i capelli unti alla pupone prima maniera, perché non è così. 
Nel primo tempo, abbiamo levato loro tutto, non abbiamo dato loro niente. Nel primo tempo, siamo usciti a prenderci le loro armi, li abbiamo umiliati, schiacciati, spaventati, costretti ad inseguire. Nel primo tempo, abbiamo dimostrato che la Lazio può giocare con chiunque a testa alta, che la Lazio vive da 115 anni nonostante tutto e tutti perché esce da quelle cazz di Termopili e si va a prendere le armi della contendente dello Scudetto che già si crede di averlo sul petto, e invece ha perso altri due punti per strada, e alla fine peseranno, e sapranno chi je li ha tolti. 
Perché nel primo tempo, eravamo noi quelli forti, quelli coraggiosi, quelli fieri. Loro niente.
Poi nel secondo tempo è scattata la gara a chi russava di più. So ragazzi, poi co tutte le bocce di vodka che girano al giorno d'oggi a fine primo tempo, sai. 
Però no. Non c'hai regalato niente. T'abbiamo preso tutto, e poi, come spesso capita, come spesso ci capita, nel calcio e nella vita, abbiamo rovinato tutto. 
Non c'hai regalato niente. Siamo noi, che siamo venuti a prendercelo. 

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